Sel: " No ai mostri e al monopolio, difendiamo la piccola distribuzione"
Infernetto - “SEL XIII esprime la sua totale contrarietà all’ipotesi di realizzazione del centro commerciale denominato “Esselunga” in via Canale della Lingua all’ Infernetto (XIII Municipio). Si tratta infatti di una struttura da oltre 100.000 metri cubi, un vero e proprio ecomostro che determinerebbe enormi danni ambientali, sociali ed urbanistici: noi crediamo in generale che i centri commerciali stiano uccidendo l’economia delle imprese della piccola distribuzione, degli alimentari, degli empori, che dava lavoro a migliaia di famiglie, era più facilmente raggiungibile, e determinava minore impatto urbanistico e ambientale”, lo dichiara Sandro Lorenzatti, Coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà del XIII Municipio.
“L’area dell’Infernetto – prosegue Lorenzatti – è infatti notoriamente a grave rischio idrogeologico: è continuamente interessata da allagamenti, ultimo quello grave dell’autunno scorso che costò purtroppo anche una vita umana.
Inoltre l’intero quadrante è penalizzato da una viabilità chiaramente insufficiente a smaltire un carico abitativo che ha già oltrepassato i limiti possibili, in virtù di pianificazioni sbagliate e di sanatorie di abusi. Il progetto, nel particolare, è sprovvisto di autorizzazioni ambientali ed
urbanistiche ed è previsto in un progetto, quello dei Patti territoriali, tuttora bloccato in regione per le insormontabili difficoltà d’ordine normativo poiché, nato per favorire lo sviluppo occupazionale, si è trasformato nel tempo in un enorme tentativo di speculazione edilizia, incompatibile con le leggi regionali.”.
“Su questo centro commerciale – conclude Lorenzatti – e su altri di Roma (ne sono previsti ben 16) il consigliere regionale di SEL, Filiberto Zaratti, ha presentato una interrogazione regionale per verificare su quali presupposti normativi, urbanistici, sociali ed ambientali si fondino questi progetti, quali iniziative concrete siano state prese a tutela della piccola distribuzione e quali iniziative siano state intraprese per garantire maggior trasparenza e legalità nei lavori e nella realizzazione di nuovi centri commerciali, molti dei quali sono oggetto di interesse della criminalità organizzata, come denunciato anche dalle stesse associazioni di categoria.”
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