La ricerca parte dall'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda): i risultati parlano chiaro, sempre più donne scelgono i farmaci omeopatici su consiglio del medico o del farmacista.


Ma che cos’è l’omeopatia?

E’un rimedio che utilizza in dosi infinitesimali sostanze naturali, e pertanto mai tossiche, in grado di spronare il potenziale di auto guarigione presente in ciascun individuo, quella vis sanatrix naturae, la forza risanatrice della natura, di cui parlava Ippocrate. L'omeopatia è un metodo diagnostico e terapeutico basato sulla "Legge dei Simili", che afferma la possibilità di curare un malato somministrandogli una o più sostanze in diluizione che, date in dosi concentrate a una persona sana, riprodurrebbero i sintomi caratteristici del suo stato patologico. “Il concetto - precisa Stefania Piloni, Medico specialista in Ginecologia e Ostetricia e docente di Medicina Complementare, Omeopatia e Fitoterapia presso l'Università di Milano - è ben espresso dalla frase latina Similia similibus curentur, ossia il simile cura il simile: una sostanza che a dose concentrata provoca alcuni sintomi potrà, in dose molto diluita, curarli".


Come viene creato un rimedio omeopatico e quali studi dimostrano l’efficacia?

Ordinariamente è necessario un millilitro di una tintura madre, tipo la belladonna, e si diluisce in 99 millilitri di solvente formato da acqua e alcol. Dopodiché si prende un millilitro di questa prima diluizione e si diluisce con altri 99 millilitri di solvente, ottenendo così la seconda diluizione. E così via, si può arrivare a 200 diluizioni, ognuna delle quali espressa con un numero progressivo seguito dalla sigla Ch. Fino alla dodicesima diluizione sono ancora presenti le molecole del principio attivo, per cui si parla di medicinali molecolari. Oltre la 12 Ch, spariscono, per cui li chiamiamo ultramolecolari o ultralow. L’efficacia terapeutica dei farmaci omeopatici ultralow è stata dimostrata dall’Università di Kalyani, in India non solo sulle persone ma anche sugli animali per esempio col Lycopodium 30 Ch, ottenuto da una pianta chiamata piede di lupo, che protegge il topo dal tumore epatico. Un altro studio dell’Anderson Center dell’Università del Texas ha dimostrato che la Ruta graveolens 6 Ch, ottenuta dalla ruta comune di solito messa in infusione nella grappa, ha ucciso le cellule di tumore cerebrale nelle colture in vitro.


Vediamo a che punto è l’utilizzo dell’omeopatia nel Mondo.

In India l’omeopatia cura il 62% della popolazione, stimate oltre 100 milioni di persone, che non ha mai utilizzato le medicine allopatiche. In Europa l’Omeopatia ha una popolarità straordinaria. Negli anni ottanta, il mercato delle medicine non convenzionali (MNC), in termini di crescita, era secondo solo a quello dell’informatica, e questo trend continua fino ad ora. Italia - Le donne, ancora una volta, rivelano un approccio più positivo e interessato degli uomini rispetto alle terapie alternative e, secondo una ricerca condotta dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) su un campione di 1000 intervistate di età compresa tra i 25 e 54 anni, oltre il 70% di loro ha avuto un'esperienza positiva con l'omeopatia. Una aspettativa in crescita, quella delle italiane nei confronti dell'omeopatia, motivata dal bisogno crescente di ricorrere a una medicina  più naturale e meno invasiva e dannosa per l'organismo. Dai risultati dell'indagine emerge che a far crescere la fiducia degli italiani nei confronti dei medicinali omeopatici è soprattutto il passaparola e che l'utilizzo nella maggior parte dei casi si ha in caso di malattie influenzali e da raffreddamento o per rafforzare le difese immunitarie. Tuttavia, nonostante l'uso sempre più diffuso dei medicinali omeopatici, meno di una donna su cinque si ritiene informata in maniera adeguata sul tema. "La grande richiesta di informazioni sui medicinali omeopatici - spiega Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da - dimostra come le donne italiane che acquistano medicinali omeopatici, considerati essenzialmente prodotti naturali, lo facciano principalmente per se stesse e su consiglio di una figura medica o del farmacista. I medicinali omeopatici vengono utilizzati nel trattamento di molte patologie, dai disturbi del sonno alle allergie stagionali all'influenza, ed è questo il motivo per cui, negli ultimi anni, l'integrazione fra omeopatia e allopatia si sta facendo sempre più forte in medicina. "È il caso per esempio dell'oncologia - continua Merzagora - dove i preparati omeopatici sono utilizzati a supporto nel mitigare gli effetti collaterali delle cure antitumorali e aiutare a migliorare la qualità di vita del paziente".


Anche nel mondo dello spettacolo ci sono molte donne sostenitrici dell’omeopatia, tra cui ricordiamo Monica Bellucci, Jennifer Aniston, Catherine Zeta Jones, Mariel Hemingway, Nelly Furtado, Tina Turner, Victoria Beckham. Dichiarano tutte, in interviste pubbliche, di aver scelto la Medicina Omeopatica, poiché non avevano sortito molti benefici dalla Medicina convenzionale e per evitare gli effetti collaterali dei farmaci.


Lorella De Luca