"Come riconoscere un comunista morto da un fascista morto, un partigiano delle brigate Garibaldi da un repubblichino di Salò, un omosessuale da un etero, spogliati di divise o orpelli sono tutti uguali, siamo tutti uguali, prima carne e sangue e poi polvere, la stessa polvere che in una sorta di fratellanza universale ci vedrà inevitabilmente uniti. Il 24 novembre 2003 l’allora vicepresidente del Consiglio e Leader di Alleanza Nazionale in occasione della visita ufficiale in Israele espresse una dura condanna del regime fascista e di chi non si oppose ad esso. Lo fece indossando la kippà nello Yad Vashem, il museo dell'Olocausto, pronunciando queste parole: "il fascismo fu parte del male assoluto…in un'epoca in cui milioni di ebrei, zingari, omosessuali sono stati censiti, cacciati dal lavoro, dalle scuole, depredati dei beni, dei diritti civili, denunciati, perseguitati, deportati e infine mandati a morire nei lager". Pur non condividendo l’attuale strategia politica di Fini concordo con il suo operato in occasione del viaggio a Gerusalemme! Non esiste "nessuna giustificazione per i carnefici di ieri". Non solo per chi uccise ma "anche per chi poteva salvare un innocente e non lo fece". E poi si devono "denunciare le pagine di vergogna che ci sono nella storia del nostro passato. Bisogna farlo per capire la ragione per cui ignavia, indifferenza, complicità e viltà fecero sì che tantissimi italiani nel 1938 nulla facessero per reagire alle infami leggi razziali".
A questo punto mi corre l’obbligo di citare l’ex-segretario dei DS Piero Fassino che il 30 giugno 2007, presso il cimitero memoriale di Levashovo in Russia, inaugurando una lapide in ricordo delle vittime italiane dei gulag dichiarò: "non bisogna essere reticenti, dobbiamo guardare al passato con gli occhi della verità. Lo dico da uomo di sinistra. Non sono venuto a liquidare il passato, ma a rendere giustizia e onore a vittime a cui il sacrificio è stato negato, vittime dello stalinismo e del comunismo. E di Togliatti.” 203 morti, 203 NON VITTIME “frutto di un odio accumulatosi per venti anni, frutto di umiliazioni, espropriazioni, persecuzioni, di centinaia di condanne al carcere, al confino ed anche a morte” così nel libro “Foibe: un’altra storia” redatto dallo scrittore e giornalista Giacomo Scotti (“fervente comunista” - Vedi WIKIPEDIA) tende a giustificare l’odiato crimine, a minimizzare il numero, a
ridicolizzare l’umana tragedia delle popolazioni d’Istria, Fiume e Dalmazia. Indro Montanelli e Mario Cervi nel libro “L’Italia della guerra civile” citano Ferruccio Parri, ex-presidente del Consiglio, che già nel 1945 parlerà in una conferenza stampa di 8000 scomparsi, e ancora scrivono che dalla sola foiba di Basovizza gli anglo-americani estrassero tra il luglio e l'agosto del 1945 "450 metri cubi di resti umani!" 203 i morti secondo Scotti, 8000 secondo Parri, 335 alle fosse Ardeatine, 700 a Marzabotto, 1000 nel triangolo rosso, 6 milioni gli ebrei nei campi di sterminio, 30 milioni di morti nella II guerra mondiale, 100 milioni di morti ad opera dei vari regimi comunisti (“Le Livre noir du communisme: Crimes, terreur, répression” ed. 1998, a cura dello storico del comunismo Stéphane Courtois)…numeri da brivido, macabri elenchi, caro Scotti 203 o 100 milioni sono crimini contro l’umanità che vanno condannati e chi non lo fa si rende colpevole al pari di chi li ha commessi. Il revisionismo storiografico di una piccolissima parte della “intelligencija” di sinistra nostrana e il negazionismo di Irving e Faurisson rappresentano l’una l’antitesi dell’altra ma entrambe sono il frutto malcelato di un odio che continuando a covare sotto le ceneri cerca di mistificare la realtà e rende possibile ancor oggi orrori come la pulizia etnica degli anni ’90 in Bosnia (100.000 morti). E’ ai principi fin qui espressi, che ritengo universalmente validi, che m’ispiro ed auspico che gli elementi democratici ed equilibrati presenti nel panorama politico della sinistra romana, ce ne sono molti degni della massima stima e considerazione, intervengano alla manifestazione indetta sabato 12 febbraio alle ore 17.00 a Piazza A.
Marzio in ricordo dei martiri delle FOIBE".
Chi salva una vita salva il mondo intero.
(Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraismo)
Consigliere PDL XIII Municipio
Sergio Pannacci