Sfratto a Malafede: denunciati 6 militanti di Casapound
LO SFRATTO - "Eravamo lì - continua la nota - dopo essere stati contattati dalla signora per darle sostegno legale e morale, dopo aver constatato che si potevano riscontrare le condizioni per uno slittamento dell'ordinanza in considerazione della richiesta del Servizio sociale del Comune di Roma trasmessa al commissariato locale di polizia che richiedeva di posticipare l'eventuale concessione della forza pubblica per permettere di passare ad un’altra sistemazione abitativa. Nel momento in cui si è presentato l'ufficiale giudiziario, accompagnato dalle forze di polizia, abbiamo permesso l'accesso e iniziato un dialogo al termine del quale l'Ufficiale giudiziario, che non era a conoscenza della richiesta del Comune, ha ritenuto opportuno slittare al primo giorno utile: lo sfratto sarà eseguito il prossimo 2 novembre”.
LA DENUNCIA - “I sei militanti di CasaPound che si trovavano nell’abitazione”, prosegue la nota, “dopo essere stati identificati sul posto ed aver consegnato i documenti, sono stati convocati in commissariato e denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e impedimento di un'esecuzione del tribunale. Non essendo stata fatta alcuna resistenza né impedimento ma anzi visto che c'è stata massima collaborazione per risolvere la problematica, riteniamo le denunce una follia ed un attacco politico al nostro movimento, che tuteleremo per vie legali. Chiediamo l'intervento e la condanna da parte delle istituzioni per un atto che riteniamo intimidatorio e immotivato nei confronti di chi agisce sempre alla luce del sole. In un territorio dove vengono aperti centri profughi e le famiglie italiane vengono lasciate sole CasaPound”, conclude la nota, “sarà sempre dalla loro parte".
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