Shock all’Infernetto: scoperta ‘casa di riposo lager’
LA ‘SCOPERTA’ - La ‘scoperta’ è stata fatta durante un controllo amministrativo effettuato in una casa di cura regolarmente autorizzata. Ad insospettire i poliziotti diretti dalla dottoressa Rossella Matarazzo è stata però una porta chiusa a chiave, un ‘passaggio’ che immetteva in una struttura adiacente risultata completamente abusiva. Dopo una breve resistenza, i gestori hanno aperto la porta e gli agenti si sono trovati davanti scene raccapriccianti.
GLI ANZIANI - Alcuni anziani erano infatti rinchiusi in uno stanzone sporco e freddo. Gli investigatori hanno richiesto la collaborazione deò personale della Asl Rm 3 – Spresal (sicurezza negli ambienti di lavoro ), Sian (sicurezza e igiene degli alimenti e nutrizione) e, per gli aspetti di specifica competenza, del II Gruppo di Ostia della guardia di finanza. I funzionari della Asl Rm3 hanno contestato violazioni sulla sicurezza sul lavoro nonché sequestrato, con obbligo di distruzione, oltre 35 chili di alimenti privi del certificato di tracciabilità o scadute.
LAVORO NERO - La guardia di finanza di Ostia sta verificando la posizione di alcuni dipendenti trovati senza contratto di lavoro. Gli ospiti della casa di riposo erano diciannove in tutto: dieci di loro collocati nella residenza autorizzata, mentre nove in quella abusiva. Questi ultimi, di età compresa tra i settanta e i novanta anni, sono stati affidati ai propri familiari tranne uno, senza famiglia, che è stato affidato dagli assistenti sociali del Comune di Roma in un’altra struttura sanitaria.
LE VIOLENZE – Negli ultimi giorni sono stati scoperti dai carabinieri del Nas tre centri per pazienti disabili e anziani dove gli ospiti erano vittime di violenze, botte e abusi da parte del personale delle strutture. Undici persone che lavoravano in una residenza per giovani disabili a Grottaferrata sono state arrestate mentre, tre giorni dopo, ne sono state denunciate quattordici che operavano in un centro a Decimomannu, in provincia di Cagliari. Ieri, infine, in provincia di Vercelli, i pazienti della casa La Consolata di Borgo d'Ale sono stati liberati dalla violenza e dalla crudeltà di pseudo operatori sanitari che infliggevano loro delle vere e proprie torture. Il centro appartiene alla tristemente nota Mamma Ebe, 'santona' indagata e condannata per numerosi reati.