Sicurezza, Assogna: “Chiediamo al sindaco di far sentire la propria voce”
Ostia antica – Sicurezza: in aumento rapine ed episodi di corruzione nella Capitale. La denuncia è di Gioacchino Assogna, presidente dell’associazione ‘Sos soccorso cittadino’ di Ostia antica. “In questi giorni sono emerse notizie allarmanti in ordine ai problemi fondamentali delle condizioni in cui si vive a Roma, non segnalate dalle forze politiche dell'opposizione al sindaco Marino, ma riportate nella crudezza dei numeri nei più importanti organi di stampa”, dichiara l’esponente del direttivo. “La concomitanza dei gravi danni causati dall'ultima manifestazione nazionale svoltasi nel centro di Roma hanno accentuato il problema della grave insicurezza in cui vivono i commercianti e i cittadini romani. Non ci voleva molto a prevedere che quel tipo di manifestazione avrebbe prodotto degli incidenti e dei gravi danni alla città di Roma e a coloro che hanno i negozi nel percorso autorizzato alla manifestazione. Era già accaduto in ogni iniziativa analoga proprio perchè indetta e organizzata con l'intento di mettere la città a ferro e fuoco perchè, secondo quei partecipanti, si dà la prova della forza della protesta e si va in prima pagina sui giornali e tv”, prosegue.
“Da tempo viene avanzata una proposta ragionevole per obbligare gli organizzatori a sottoscrivere una "polizza fidejussoria" per gli eventuali danni causati e limitare lo svolgimento dei cortei al centro, preferendo la manifestazione statica in un luogo o in una piazza, certamente più controllabile dalle forze dell'ordine: ciò garantisce la libertà di manifestare costituzionalmente garantita. Lo stato di grave crisi economica e sociale incide notevolmente sulla quantità di furti e rapine, come il diffondersi della gente che cerca nei contenitori dell'immondizia e non si tratta solo di nomadi”, continua Gioacchino Assogna. “Ormai è sfuggito il controllo del territorio sia per la riduzione delle forze dell'ordine e dei vigili sia per gli scarsi mezzi efficienti a disposizione, compresa forse l'assenza del coordinamento tra polizia, carabinieri e vigili urbani nei diversi territori che si manifesta fortemente nei luoghi tradizionali della movida romana dove il degrado è evidente e crescente. Infine”, conclude, “i fatti di corruzione che ancora una volta hanno coinvolto vigili urbani e funzionari delle Asl, che il tribunale considera "abituali e collaudati" perchè l'uno fa da sponda all'altro’. In due mesi sono stati scoperti fatti gravemente corruttivi con le stesse modalità. Bisognerebbe conoscere quanti rimangono non denunciati. Al riguardo non sarebbe male se il sindaco e il presidente della Regione assumessero una direttiva della "rotazione degli incarichi" specie quelli attinenti le attività commerciali e artigianali e quelle dell'edilizia esposti ad eventuali abusi "da ignorare" chiudendo gli occhi. Ciò anche per tutelare e dare forza ai tanti che svolgono correttamente il proprio lavoro senza farsi trascinare dalle "normali tentazioni" dei facili ricavi. Vorremmo richiamare il sindaco, che sappiamo sensibile a tali fatti degenerativi, a far sentire la propria voce e sollecitare, in sintonia con le Asl, interventi di trasparenza a garanzia dei diritti dei cittadini nei confronti di eventuali soprusi delle strutture amministrative. Ai tempi del fenomeno di Tangentopoli erano emerse proposte volte a semplificare il sistema autorizzativo, prevedendo la responsabilità dei tecnici di comunicare i progetti e i lavori dove ci sono dei vincoli, lasciando 20 giorni di tempo per comunicare le correzioni ai progetti stessi, che in tal modo non avevano ulteriori passaggi autorizzativi. Noi aspettiamo qualche positivo segnale al riguardo che avrebbe l'effetto sia di accelerare i lavori e quindi l'occupazione sia di combattere le potenzialità corruttive ancora troppo frequenti ed estese”.
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