Sos! ‘Scomparsi’ Giovanni il ‘clochard’ e la sua cagnetta
L’ALLARME – A lanciare l’allarme, attraverso la sua pagina Facebook, è stata oggi, vigilia di Natale, Daniela Albanesi, che scrive: “Cerchiamo Giovanni e la sua cagnetta, dormono per la strada , fino a ieri sera sono stati visti in zona isola sacra (fiumicino - rm-) . oggi svaniti nel nulla, siamo preoccupati, perche' potrebbe essere stato colto da malore,, la cagnetta è legata e non può né salvarsi né chiedere aiuto: . Chi li incontra può avvisare di dove si trovano e che direzione prendono? Giovanni tiene a sé legata con una catena la cagnetta. Ci stiamo muovendo per trovare alloggio”.
LA LETTERA – La signora Daniela Albanesi in una lettera inviata a Fiumicino Online riferisce di aver “inviato una lettera all'attenzione dei servizi sociali dell’amministrazione comunale ed all'ufficio dei diritti degli animali di Fiumicino per segnalare una situazione umana che ha urgenza di un aiuto immediato”.
LA CONVERSAZIONE – “Venerdì scorso, 17 dicembre, ho conosciuto e ho avuto una lunga conversazione con Giovanni, il "clochard" che vive con la sua cagnetta, all'Isola Sacra su via Passo Buole, all'altezza dell'incrocio con via Trincea delle Frasche. Quest'uomo dorme all'aperto. Non chiede denaro ma accetta se gli viene offerto, così come del cibo per lui e per il cane. E' giovane, distinto, ovviamente sporco perchè non sa dove potersi lavare. Dai racconti è chiaro che come molte persone ha attraversato un brutto momento che l'ha portato a scendere oltre l'accettabile. Di certo”, prosegue Daniela Albanesi nella lettera, “qui a Fiumicino è uno dei casi che sta toccando il cuore di molte persone che gli donano vestiti e cibo, chiedendosi quali soluzioni possono trovarsi per fornire un riparo ora che è inverno, sia a lui che alla cagnetta. In realtà è dovere delle istituzioni, nel rispetto delle norme cercare di aiutare chi è in difficoltà a risollevarsi”.
“Giovanni sostiene che ha intenzione di riprendere in mano la sua vita e di ricondurla alla normale semplicità, lavorando. E' impossibile sapere se è una modalità verbale o sul serio c'è impegno e verità, la sola via per sapere questo è dargli concreto accesso al cambiamento. Ho voluto indirizzare la mia lettera anche all'ufficio Diritti Animali perché la cagnetta è legata sempre con una catena piuttosto corta e robusta al corpo del padrone, questa catena le stringe il collo, segnato dallo strofinìo del ferro. Ha indosso una pettorina azzurra molto molto stretta. Non è denutrita ma è parecchio magra, ha il pelo corto, ed un riparo insufficiente contro il gelo e la pioggia. Questa dolce cagnetta ha carattere gioioso, accogliendo chiunque si avvicina. Ho fatto bere la cagnetta, con gentilezza ho chiesto il permesso a Giovanni, che me l'ha inizialmente negato, perché sostiene che non ne ha bisogno. Lei ha bevuto molto, come un cane assetato, accanto a sé aveva dei croccantini ma non l'acqua, né un qualcosa che assomigliasse ad un occasionale recipiente”, continua: “Concludo questa mia lettera sostenendo che il padrone e il cane hanno ambedue urgente bisogno di aiuto, è importante trovare per loro un alloggio temporaneo che offra protezione e sicurezza immediata”, conclude nella sua lettera la signora Daniela Albanesi.
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