Roma - “La decisione della Commissione UE di inviare una lettera di costituzione in mora all'Italia in merito al rilascio di autorizzazioni relative alle concessioni balneari purtroppo non ci sorprende. Anzi, è giusta e prevedibile visto che, secondo l’UNEP, le coste italiane sono tra le più cementificate d’Europa, per un totale di 160 milioni di metri cubi di cemento".

Così, in una nota, Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi ed esponente di Europa Verde, che prosegue: “Noi avevamo già denunciato l’approvazione, all’interno del decreto rilancio, di una proroga alle concessioni balneari al 2033 senza gara e adeguamento canoni, salvaguardando un’inaccettabile concentrato di privilegi che ha portato alla svendita e alla privatizzazione delle spiagge italiane. Questa norma voleva neutralizzare, temporaneamente, le sentenze di molti tribunali che avevano annullato la proroga decisa da molte Regioni e Comuni perché in contrasto proprio con la direttiva europea Bolkestein”.

“Tutte disposizioni volte a tutelare privilegi e rendite inaccettabili, anche alla luce dell’evasione dal pagamento delle concessioni all'agenzia del demanio, pari al 50%. Lo Stato, difatti, incassa solo 106 milioni di euro l'anno a fronte di un fatturato di 7 miliardi di euro l’anno. Briatore, ad esempio, con il suo Twiga, fattura all'anno circa 4 milioni di euro, pagando una concessione d’affitto allo Stato di appena 17.619 euro. Ecco perché riteniamo giusta e prevedibile la procedura di infrazione UE. Ora lo Stato si adegui”.