Ostia antica – “Rispetto all'antenna collocata in via Evaristo Breccia, in località Stagni di Ostia, è necessario andare oltre la generica dichiarazione di solidarietà nei confronti dei cittadini e le sterili polemiche partitiche, come invece fanno purtroppo alcuni evanescenti consiglieri regionali residenti nel territorio”, interviene Giovanni Zannola, ex presidente commissione sport X municipio.


LA RISOLUZIONE – “Il 6 marzo 2014 il consiglio del X Municipio ha preso una posizione netta e decisa in merito all'installazione delle antenne di telefonia mobile, approvando la proposta di risoluzione redatta dalle commissioni Ambiente e Urbanistica. In attuazione del protocollo d'intesa firmato dal Comune di Roma nel 2004, innanzitutto ci si impegnava a pubblicare qualsiasi futura richiesta di installazione sul sito istituzionale, prevedendo un confronto con comitati di quartiere e cittadini potenzialmente interessati. Inoltre, si richiedeva ufficialmente al Campidoglio di bloccare le installazioni in corso e future sul nostro territorio fino a quando non sarebbe stato effettuato un nuovo piano di mappatura e localizzazione degli impianti presenti”, spiega l’esponente Pd in una nota.


REGOLAMENTO SU ELETTROSMOG - “Inoltre, nel maggio del 2015 l'assemblea capitolina ha approvato un regolamento sull'elettrosmog che, tra l'altro, prevedeva: “la redazione di un piano territoriale della telefonia mobile; la costituzione di un registro delle antenne e di un osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico; la pubblicazione sul web del 'piano antenne'; la dislocazione sul territorio cittadino di centraline per la misurazione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, le cui rilevazioni saranno periodicamente pubblicate sul web e liberamente consultabili online”. Considerato che nessuna delle condizioni sopra esposte si è verificata, il ripetitore di via Breccia è da ritenersi abusivo!”, sottolinea.


LA COMMISSIONE PREFETTIZIA – “La commissione prefettizia che guida il X Municipio deve farsi carico, da subito, della situazione. L'impressione è che molti soggetti portatori di interessi privati stiano approfittando del 'vuoto politico' seguito al commissariamento per rafforzare la propria posizione di potere a discapito della comunità”, conclude.