Stagni di Ostia – “Da non credere: non solo la ditta che dovrebbe effettuare le opere di urbanizzazione previste nel piano di zona B36 a Stagni di Ostia è ferma da tempo ma in più, in questi due giorni, ha contribuito ad incrementare ulteriormente il volume di una discarica a cielo aperto in un’area che dovrebbe essere verde, eliminando gli scarti edili di qualche sua altra costruzione. E, come non bastasse, ha anche scaricato del cemento in via Umberto Zanotti Bianco”. A denunciare l’episodio, che accresce degrado e disagi ai cittadini di Stagni di Ostia, è Davide Lucia, un residente, esponente dell’associazione Noi e voi insieme per Stagni e di Ostia in bici.
“Purtroppo”, prosegue, “non c'era il direttore dei lavori altrimenti gliene avrei dette quattro”. Ma certo che quella colata di cemento che si è aggiunta ai rifiuti, agli sfalci ed ai calcinacci proprio non ci voleva. I lavori nel comparto sono già bloccati da mesi e non è stata comunicata la data della loro ripresa.
E i circa 900 residenti patiscono i problemi di un comprensorio privo di servizi. Servizi che sono compresi nel piano B36 e che prevedono la costruzione di parchi e giardini, del ponte carrabile, di un asilo nido e di un parcheggio, di una pista ciclabile e di una segnaletica adeguata. Nel frattempo, mentre il progetto regolamentare è bloccato, un privato continua a costruire e ad ampliare abusivamente un edificio non sanato a ridosso di un canale.
Oltre alla mancata realizzazione delle opere pubbliche, nota ancora Davide Lucia, “grazie” alla nuova variante al progetto l’area sarà ulteriormente densificata con l’arrivo di altri 140 nuclei abitativi. Ciò comporterà una riduzione delle aree da adibire a servizi in favore di altro cemento. Una “sottrazione” di spazi, in particolare di zone verdi, che non rallegra i residenti. Un esempio? “Largo Michele Gervasio che, inserita come verde pubblico, è una piazza realizzata soltanto in parte a causa dell’ampia distesa di asfalto presente”, spiega l’esponente dell’associazione: “mancano ancora tutti gli arredi, i giochi per i bambini, l’illuminazione, le aiuole, le panchine, ed una superficie mattonata”. E intanto proliferano le discariche.
Il progetto era stato ideato nel 1998: i lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2006, 2007. Ma a rallentare la realizzazione delle opere le “famose” varianti. Gli interventi iniziarono solo nel 2010. Con un ritardo pauroso, intervallato da tanti stop.
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