Ostia - "Questo ospedale non si tocca, state tranquilli". Francesco Storace non ha dubbi a riguardo, e non è certo la prima volta che lo promette pubblicamente davanti a malati e famiglie, che nel Centro paraplegici di Ostia vivono ogni giorno da anni, contribuendo alla prosecuzione del lavoro svolto dallo scomparso Gennaro di Rosa, presidente per anni dell'associazione mielolesi di Ostia, volto allo scongiuramento del rischio chiusura e della depauperazione dei servizi. Storace ha voluto esordire spiegando che "io gli ospedali li ho aperti e sono orgoglioso di quanto fatto per questa struttura. Comunque vada a voi non vi toccherà nessuno, anzi questo ospedale deve essere rilanciato". 

Storace il primo febbraio è tornato nel suo Cpo, l'ospedale che il presidente de La Destra ha seguito per anni, spinto dalla forza dei pazienti e dal suo senso di responsabilità. Storace è tornato lì certamente per affrontare il tema della tutela dell'ospedale specialistico, ma anche per spiegare ai cittadini le intenzioni del centrodestra rispetto alla Riforma e l'Integrazione sociosanitaria per il Lazio.

Insieme al candidato alla presidenza della Regione Lazio, al Centro paraplegici intitolato a Gennaro Di Rosa, ieri ha parlato delle possibili soluzioni per una sanità più efficiente e vicina alle esigenze quotidiane di malati e famiglie, anche il candidato per La Destra, sempre alla Regione Lazio, il dottor Pierfrancesco Dauri.

All'incontro hanno partecipato anche Michele Colangelo, delegato del Sindaco di Roma alla politiche per la disabilità e Anacleto Loffredo, presidente Amo - Associazione mielolesi di Ostia -, oltre che gli assessori del XIII municipio Lodovico Pace e Amerigo Olive.