Roma - Il Tar del Lazio ha sospeso gli aumenti delle tariffe per gli asili nido di Roma disposti dall’amministrazione comunale. I giudici hanno così accolto le tesi del Codacons, intervenuto in giudizio per chiedere lo stop ai rincari, illegittimi e applicati quando i genitori avevano già provveduto ad iscrivere i propri figli agli asili della Capitale. “Siamo molto soddisfatti per la decisione del Tar – afferma il Presidente Carlo Rienzi – ma riteniamo che la battaglia degli utenti debba proseguire per ottenere il blocco definitivo degli aumenti tariffari e l’annullamento dei relativi provvedimenti comunali. Per questo invitiamo tutti i genitori colpiti dai rincari a partecipare al ricorso gratuito al Tar del Lazio promosso dal Codacons, attraverso l’apposito modulo pubblicato sul sito www.codacons.it”. “E’ importante che tutti i genitori si uniscano in questa battaglia – prosegue Rienzi – perché gli aumenti sono stati disposti dal Comune senza alcuna istruttoria e quando l’anno scolastico era già iniziato, provocando così una lesione nei diritti degli utenti. Rincari avvenuti, inoltre, in un momento di grandi difficoltà economiche per le famiglie della capitale, con ripercussioni non indifferenti sui bilanci familiari”.


 
“Dopo le smentite del prefetto di Roma sulla legittimità dei matrimoni gay arriva l'ennesima bocciatura per il sindaco Marino. La brutta sorpresa che ha fatto alle migliaia di famiglie della Capitale, truffate con aumenti illegittimi delle rate dell’asilo nido, è stata ripagata con la giusta moneta. E’ con soddisfazione che accolgo la decisione del Tar di sospendere questa delibera scellerata che, nel menefreghismo più totale e certa di non destare clamore, invece di tendere una mano alle numerose famiglie in seria difficoltà ad arrivare a fine mese, ne ha calpestato i diritti scatenando malcontento e azioni pacifiche di protesta finalizzate a  mettere fine a questa idiozia”, dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio che aggiunge ”La discriminazione con cui Marino tratta le famiglie naturali a vantaggio di altro che non gli compete affatto, è la piena dimostrazione che questo allegro chirurgo non è in grado di gestire né di risollevare le sorti di Roma e dei suoi cittadini” conclude Santori. 

 

 

«Prendo atto della pronuncia del Tar sulle tariffe degli asili nido capitolini, che non contesta il merito della delibera votata dall’Assemblea capitolina, ma ne sospende per il momento gli effetti fino alla discussione del ricorso prevista dallo stesso tribunale per il mese di gennaio”, afferma l’assessore alla scuola di Roma Capitale, Alessandra Cattoi. “La contestazione riguarda la forma non la sostanza, in particolare, il fatto che l’adozione della delibera di adeguamento delle tariffe approvata lo scorso 24 luglio è giunta dopo il perfezionamento dell’iscrizione al nido, e che quindi non è stata possibile una tempestiva comunicazione da parte del Comune alle famiglie. Voglio ricordare”, prosegu, “che l’aumento in questione non è altro che un adeguamento al costo della vita in base ai dati Istat e che, per attenuarne l’impatto, è stato suddiviso in tre anni. Le tariffe dei nidi capitolini sono tra le più basse d’Italia e incidono in minor misura sulle fasce di reddito più deboli. Questo proprio per l’attenzione che l’amministrazione rivolge alle famiglie in difficoltà. È chiaro che, con rette ferme da 14 anni e il mantenimento di esenzioni totali anche per chi ha redditi di 100mila euro l’anno, sarebbe difficile immaginare di creare nuovi posti nei nidi indispensabili per tante altre famiglie.  Mi preme sottolineare, infine, che ad oggi quasi nessuno ha ancora versato alcuna quota perché i bollettini di pagamento vengono inviati a novembre dopo i calcoli effettuati sulla base dell’indicatore Isee. Per i pochi casi di rette già pagate, si provvederà a scalare la differenza dalle prossime quote o a rimborsarle per intero.  L’importo delle quote, in considerazione del pronunciamento del Tar, sarà a questo punto ricalcolato secondo le vecchie tariffe, in attesa della sentenza definitiva», conclude l’assessore Cattoi.