Ieri, 16 febbraio, presso il Dipartimento Tributi del Comune di Roma, si è tenuta una riunione sul tema della tassa di soggiorno, presenti, tra gli altri, i rappresentanti delle associazioni balneari operanti sul litorale romano. A premessa dei lavori, i rappresentanti di Confcommercio Roma e Unindustria hanno condiviso un dato relativo all’andamento, negli alberghi romani, dell’attuazione del regolamento sulla tassa: su 92.000 presenze registrate a partire dal 1° gennaio u.s., solo l’1% si è rifiutato di pagare il contributo.
Un risultato considerato tutto sommato accettabile. “Quando siamo passati a trattare l’argomento della tassa di soggiorno per gli stabilimenti balneari- dichiara il Presidente di Assobalneari Roma Renato Papagni- è emersa visibilmente la difficoltà di attuazione del regolamento così come nella versione attuale. Peraltro, al Dipartimento Turismo del Comune di Roma risultano esistenti sul litorale n. 86 concessioni demaniali. Numero, questo, che ho giudicato inferiore alla realtà, tanto da aver proposto una modifica al regolamento: non parliamo di stabilimenti balneari, bensì di “concessioni demaniali marittime” che, a mio parere, sul litorale, ammontano a circa cento unità. Così facendo, il Comune andrà giustamente a coinvolgere tutti, ma proprio tutti, i soggetti che offrono al turista lo stesso tipo di servizio.”
Da una previsione condotta al Bilancio capitolino, dal litorale dovrebbe giungere un contributo da tassa di soggiorno pari a circa 50 mila Euro. In tal senso, è stata analizzata l’ipotesi di distribuire questa previsione di introito, in parti uguali, tra tutti i concessionari demaniali, che saranno così chiamati a versare una quota pro capite predefinita (circa € 500,00 a stagione cad.). “Come Assobalneari Roma- continua Papagni- ho dapprima espresso il mio parere contrario, risolvendo poi, nel corso della riunione, di offrire la nostra disponibilità in tal senso solo a patto che tutti i concessionari, senza alcuna distinzione, partecipino in egual misura al progetto.”
Nel corso della riunione, peraltro, è emerso che sul litorale insistono campeggi nell’area di Castelfusano che fanno grandi numeri in termini di presenze non romane e che organizzano il soggiorno dei propri ospiti presso le spiagge libere di Castelporziano e Capocotta. “I partecipanti alla riunione, e mi sembra giusto- conclude Papagni- hanno ritenuto opportuno che nella previsione dei € 50.000,00 provenienti dal litorale, le realtà dei campeggi siano escluse: a loro carico, pertanto, andrà il pagamento della tassa sia in ordine al pernotto presso il campeggio che al soggiorno sul mare con utilizzo dei servizi balneari.”