(VIDEO) Tentato omicidio di Ostia: egiziano in manette. Si stringe il cerchio intorno al 'commando' del duplice omicidio di via Forni
Ostia - Il 26 ottobre 2011 sparò due colpi di pistola in mezzo alla strada a Ostia, davanti il centro anziani di via del Sommergibile.
I proiettili andarono a conficcarsi contro una Fiat Punto, dietro cui aveva cercato riparo l'obiettivo dell'agguato, Giovanni Galleoni. Lo stesso uomo che nemmeno un mese dopo, il 22 novembre, fu ucciso insieme a Francesco Antonini in via Forni.
Un tentato omicidio, prova generale di quello che avvenne poche settimane dopo a Nuova Ostia. La Squadra Mobile della Questura di Roma e la Polizia di Ostia da allora hanno dato una caccia spietata a un cittadino egiziano, fortemente sospettato di essere l'autore della prima sparatoria. Dopo una breve fuga in Grecia, l'uomo è stato rintracciato e arrestato in Egitto.
"Lo abbiamo seguito a lungo, prima in Grecia poi a Creta. – ha spiegato Vittorio Rizzi, dirigente della Mobile di Roma – Lo aspettavamo al Cairo insieme agli uomini dell'Interpol. Le connessioni con il duplice omicidio di via Forni sono di tutta evidenza, ma le indagini sono ancora in corso". I legami dell'egiziano, il 26enne Nader Saber, sono insomma al centro delle investigazioni.
Tre giorni prima dell'uccisione di Galleoni e Antonini poi, un altro uomo, Carlo Franzese, fu fermato a pochi passi dalla casa di Galleoni e trovato con una calibro 45: è indagato per porto abusivo di armi. Almeno per ora. La Mobile di Roma ha anche catturato uno degli autori della rapina compiuta nella gioielleria Roberto Coin di via Vittoria il 1 febbraio a Roma.
Si tratta di un serbo montenegrino, Marianovic Mitar, incastrato da un'impronta digitale trovata in un sacco che conteneva i gioielli. È caccia aperta agli altri due complici. Gli inquirenti ritengono che Mitar sia uno dei componenti delle Pink Panthers, la banda formata anche da ex militari della ex Yugoslavia, specializzata in rapine spettacolari in gioiellerie in tutto il mondo, il cui capo venne arrestato proprio dagli uomini di Rizzi a Roma nel maggio 2010.
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