Terracina – Questa mattina le squadre mobili di Roma e di Latina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta del procuratore capo Giuseppe Pignatone e dei sostituti procuratori Maria Cristina Palaia e Barbara Sargenti, nei confronti di Raffaele Iavazzi, 31 anni, napoletano.

 

 

 

Il 31 si ritiene che sia l’uomo che abbia favorito gli esecutori materiali dell’omicidio di Gaetano Marino, alias “moncherino”, avvenuto a Terracina il 23 agosto dello scorso anno.

 

 

 

La vittima era il fratello di Gennaro, detto “o Mkey”, al momento in carcere in regime di 41bis e capo dell’omonimo clan delle cosiddette “case celesti”, coinvolto in uno scontro senza confine all’interno dell’ala degli “scissionisti” di Secondigliano per la gestione delle piazze della droga nel quartiere di Scampia, denominato appunto Case Celesti.

 

 

 

Il movente dell’omicidio sarebbe da inquadrare nell’ormai conflitto aperto tra il gruppo degli Abbinante-Notturno-Aprea-Abete della 167 (Secondigliano) ed i Magnetti-Petriccione della Vanella Grassi, sempre di Secondigliano, nell’ormai consolidata faida tra gli “scissionisti”.

 

 

 

Gaetano Marino, la scorsa estate, stava trascorrendo con la famiglia una settimana di vacanza a Terracina e, malgrado non uscisse mai dall’albergo ove alloggiava, fu  individuato dai sicari e freddato nell’unico giorno in cui si era recato con la famiglia in spiaggia.

 

 

Dalle indagini condotte dagli uomini della polizia di stato è risultata subito centrale la figura dello Iavazzi, che conosceva la vittima da tempo, in quanto in numerose occasioni aveva realizzato spettacoli di giochi d’artificio per lui e per altri suoi affiliati.

 

 

Quest’estate anche Iavazzi stava trascorrendo le vacanze nella cittadina balneare ed è stato l’ultimo a vedere il Marino in vita, in quanto lo aveva raggiunto in spiaggia attirandolo all’esterno dello stabilimento dove dopo pochi istanti è stato brutalmente trucidato con dei colpi di pistola.