Nettuno – Disavventura per due diportisti la cui imbarcazione da diporto a motore, di circa otto metri, è stata oggetto di un grave incendio scoppiato durante la navigazione al largo di Nettuno, a circa 5 miglia dalla costa. Le cause del rogo sono ancora in corso di accertamento: aperta un'inchiesta.


L’ALLARME – Questi i fatti. Nella tarda mattinata di oggi, domenica 20 marzo, le sale operative dell’Ufficio circondariale marittimo di Anzio e della Capitaneria di porto di Roma Fiumicino hanno ricevuto, tramite il numero blu 1530, diverse segnalazioni da parte di altri diportisti di un’imbarcazione in fiamme al largo di Nettuno. Immediatamente è stata disposta l’uscita della motovedetta Cp 859 della Guardia Costiera di Anzio, che, sotto il coordinamento del comandante dell’Ufficio marittimo, il tenente di vascello Alessandro Cingolani, è intervenuta con tempestività sul luogo dell’incidente.


IL SALVATAGGIO - Nel frattempo la Capitaneria di porto ha dispost, per motivi di sicurezza, l’imbarco dei due malcapitati su un’altra imbarcazione privata, presente nelle vicinanze, che ha provveduto a prendere a bordo i naufraghi e, su disposizione della sala operativa della Guardia costiera di Anzio, a trasportarli in porto dove ad attenderli c’erano i sanitari dell’Ares 118. Dopo un breve triage i naufraghi sono stati ricoverati presso il locale pronto soccorso. Da notizie apprese sul posto dal personale medico intervenuto, i due naufraghi, seppur scossi ed impauriti, hanno riportato, nonostante la gravità dell’incendio, solo lievi ustioni di primo grado ed un principio di ipotermia.


L’INCENDIO - Nel frattempo l’equipaggio della motovedetta Cp 859, con i sistemi antincendio di bordo, è riuscita, con non poche difficoltà, a spegnere l’incendio. Purtroppo, però, a causa del collasso delle strutture in vetroresina, il natante, dopo circa due ore, è affondato su un fondale di circa 40 metri.


L’INCHIESTA - A seguito di pattugliamenti dei mezzi della Guardia costiera sulla zona d’affondamento non sono stati riscontrati inquinamenti da idrocarburi in quanto la riserva di bordo, di circa 200 litri di gasolio, risulterebbe essere stata bruciata durante l’incendio del natante. Sono in corso le attività d’inchiesta sommaria tese ad accertare le cause del sinistro.


LE RACCOMANDAZIONI - La Guardia Costiera raccomanda a tutti i diportisti di controllare con attenzione tutte le dotazioni di emergenza di bordo, comprese quelle antincendio obbligatorie, soprattutto dopo la sosta invernale, prima delle uscite della stagione primaverile ed estiva, suggerendo di sottoporre ad un controllo di funzionamento il propulsore di bordo, nonché di tutti i dispositivi radioelettrici, come l’apparato radio vhf/fm, e di emergenza come i fuochi a mano, le boette fumogene, i razzi e la zattera di salvataggio dei quali si consiglia di controllarne la validità e la scadenza di revisione.


IL NUMERO 1530 - Si ricorda, inoltre, che è attivo h24 il numero di emergenza in mare 1530, la cui novità di quest’anno sta nell’instradamento diretto della chiamata, proveniente sia da apparato fisso sia da apparato mobile, direttamente al presidio di soccorso della Guardia Costiera competente per territorio, che materialmente dispone l’intervento della motovedetta. Questa innovazione tecnologica consente di accorciare notevolmente i tempi di trattazione dell’emergenza e d’intervento del mezzo navale di soccorso.