Tirrito (Cogi): “Ostia, la malavita cambia codici: niente fuochi d'artificio, solo 'botti'”
“Botti che sono stati esplosi per tutta la pandemia, con il coprifuoco, in assenza di qualunque evento, festa o appuntamento. Fuochi che non avevano significato, se non collegati ad un codice di comunicazione. E quando la strategia da Ostia si è spostata all'interno della Capitale la cosa è diventata più chiara anche agli investigatori. L'ultimo episodio lo abbiamo registrato dalle parti di via Casana, sempre di sera. Ma stavolta non ci sono più le scie luminose, bensì solo i rumori tipici. Probabilmente il fatto che questo codice sia stato inquadrato dalle forze dell'ordine, e che se ne parli sui giornali, ha dato fastidio e costretto a cambiare modalità. Di certo - spiega Tirrito - evitando l'utilizzo delle luci, diventa più complesso individuare il punto di partenza; così come accorciando i tempi si impedisce la facile localizzazione. Cambiano i codici, dunque, riscritti negli ambienti della malavita, ma non la funzione: trasmettere informazioni, che siano l'arrivo di un carico illegale, il passaggio di un boss, la liberazione o l'arresto di un membro del clan. E su questo – conclude - bisogna continuare a indagare. Roma, e Ostia con tutto il X Municipio in primis, non possono restare nelle mani delle mafie, che già troppi danni hanno fatto nel corso degli ultimi tempi”.
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