Ferito ad un occhio e al torace durante una battuta di caccia al cinghiale: grave
Un movimento tra i cespugli. Punta il fucile e spara. Ma invece di colpire il cinghiale ferisce ad un occhio, al viso e al torace un 58enne che questa mattina aveva deciso di andare a caccia. L’incidente si è verificato poco prima delle otto in località La Botte, nei pressi di Tivoli, alle porte di Roma. Il cacciatore ed il ferito, che a quanto parte faceva parte di un altro gruppo di ‘doppiette’, in occasione della giornata di pre-apertura della stagione venatoria disposta dalla Regione Lazio, si erano recati nella località per dedicarsi ad una battuta di caccia al cinghiale, un animale selvatico piuttosto diffuso in zona. Il responsabile del terribile errore, dopo essersi accorto dell’accaduto, ha immediatamente prestato i primi soccorsi all’uomo, che in seguito è stato ricoverato all’ospedale di Tivoli. Non versa fortunatamente in pericolo di vita. Sull’incidente indaga tuttavia il locale commissariato.
Anche quest’anno l’inizio della stagione venatoria è stato accompagnato dalle polemiche nonché dalla netta condanna delle associazioni animaliste e ambientaliste italiane. Oggi, oltre che nel Lazio, le ‘doppiette’ saranno in azione in altre undici regioni. “Dietro l’apertura anticipata di tre settimane ci sono grossi interessi economici che favoriscono le lobby. E’ poi solo ed esclusivamente una strategia politica!”, commenta Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente.
Negli ultimi tre anni la caccia, oltre alle decine di migliaia di animali uccisi, ha provocato la morte di 63 persone, non tutti cacciatori, ed il ferimento di 208 persone, 119 delle quali con lesioni permanenti. Lo scorso anno i cacciatori hanno ucciso una persona ogni due giorni, con la stessa media delle uccisioni delle Brigate rosse nel 1978, anno del rapimento e dell’uccisione dello statista della Democrazia cristiana Aldo Moro. Anche per quest’anno l’Aidaa e le altre associazioni prevedono un’altra strage annunciata in quanto troppo spesso le licenze di caccia vengono rilasciate a persone anziane che non solo hanno difficoltà motorie, ma spesso problemi di vista.
“Non è difficile prevedere una nuova stagione di lutti e morte”, afferma il presidente Croce, “che non coinvolge solo i cacciatori ma anche vittime innocenti, in particolare bambini che ogni anno finiscono colpiti dai proiettili di quei ‘signori’ che spesso scambiano i bambini o i loro stessi compagni di caccia per le prede e li impallinano, a volte a morte. Troppo facilmente vengono concessi i permessi di caccia a persone che anziché il fucile dovrebbero andare in giro con il bastone. Bisognerebbe abolire questa pratica barbara”. Aidaa invita a denunciare tutti gli sconfinamenti e gli abusi dei cacciatori mettendo a disposizione il proprio ufficio legale a tutela di quanti saranno vittime dirette o indirette dei cacciatori. Per segnalare questo l’indirizzo di posta elettronica segnalazionereati@libero.it.
Tags: entroterra