Roma - Nel medagliere, nonostante le figuracce di pallacanestro e pallavolo ai quarti, l'Italia sale in classifica, grazie al sesto oro della spedizione.

A Guadagnarlo è stata la squadra di ciclismo su pista, specialità inseguimento. Davvero finale migliore di questa non poteva venire fuori: i detentori del record del mondo (Italia) contro i detentori del titolo del mondo (Danimarca). Ebbene, gli iridati sono stati battuti dal quartetto italiano (capitanato da Filippo Ganna), che ha così riscattato le (parziali) delusioni del ciclismo "normale", quello su strada.

"Non si accontentano di vincere, vogliono umiliare la squadra avversaria" è uno dei commenti più famosi di FIFA (prima il 20, ora il 21). Infatti, gli Azzurri non hanno soltanto conquistato l'oro (come già scritto in precedenza), ma hanno anche abbassato ulteriormente il primato.

In realtà c'erano già riusciti i danesi, col loro 3'42''203, ma è durato il tempo d'un battito di ciglia, visto che gli italiani hanno realizzato un pazzesco 3'42''032. Una impresa da definire sicuramente storica. Se gli scandinavi sono i campioni del mondo, allora i nostri ciclisti cosa sono? Forse chiamarli marziani sarebbe pure riduttivo.