Ostia - Dal 26 settembre i 'tripodi' circondano l'area di pregio della riserva marina di Tor Paterno. Non si tratta di un attacco alieno stile “Guerra dei mondi” ma di un importante progetto teso alla tutela dell'area marina più ricca del Tirreno centrale, dove vivono specie rare animali e vegetali, spesso sotto l'attacco della pesca illegale, come quella a strascico, che distrugge i fondali e mette a rischio l'ecosistema presente a soli 18 metri di profondità.

Il sistema di protezione messo in campo dall'ente regionale di gestione della Riserva, Roma Natura, rientra tra le iniziative promosse ed effettuate dal Progetto Pegaso, relativo ad un programma di azione volte alla tutela dell'habitat marino e della pesca artigianale lungo la fascia litoranea. I lavori, iniziati stamani e che continueranno e finiranno nella giornata di domani, venerdì 27 settembre, prevedono la posa di circa 40 tripodi (al costo di 61.800,00 euro, lavori relativi alla determina dirigenziale n.113 di Roma Natura e successiva deliberazione del commissario straordinario n.23 del 10 ottobre 2011), o meglio di 'scogli' artificiali che, sistemati intorno al 'cappello' di scogli veri che circonda l'area più pregiata della Riserva, bloccheranno e faranno impigliare le reti a strascico, impedendo così che Tor Paterno subisca danni irreparabili.

Ricordiamo che nelle aree marine protette la pesca a strascico costituisce una violazione degli articoli 6 e 30 della legge del 6 dicembre 1991, n. 394, dell'art. 2 del Decreto Interministeriale del 6 agosto 1993, dall'art. 4 del D.M. Del 29 novembre 2000 e da altri articoli. Nonostante le norme chiare, in uno studio dell'università di Tor Vergata relativo al 2004-2005 risultavano essere 7-8 le imbarcazioni per la pesca a strascico, provenienti dai porti di Anzio e Fiumicino, che pescavano illegalmente a Tor Paterno. Le rotte utilizzate da questi natanti sono state riportate dalle testimonianze degli operatori della piccola pesca professionale e dalla pesca ricreativa oltre che dalle informazioni acquisite presso la capitaneria di Porto. Ora quelle rotte sono state valutate, con il supporto conoscitivo delle strutture subacquee operanti a Tor Paterno, e utilizzate per definire il progetto di tutela dalla pesca a strascico.

A coadiuvare le operazioni di posa dei tripodi, dal peso ognuno di 7 tonnellate, la Capitaneria di Porto di Roma e Fiumicino, agli ordini del comandante Lorenzo Savarese. Le motovedette della Capitaneria sono presenti alle operazioni di sistemazione e immersione degli elementi dissuasori.

L'area marina protetta Secche di Tor Paterno è stata istituita con Decreto Ministeriale del 29 novembre 2000. Estesa per 1387 ettari e distante circa 5 miglia dalla costa tra Ostia e Torvaianica è l'unica area marina protetta italiana completamente sommersa e non collegata ad alcun tratto di costa. “Si presenta come un'isola in un ampio deserto di sabbia e fango”, spiega Roma Natura. La Regione Lazio ha successivamente designato all'interno dell'area marina il Sito di interesse Comunitario (SIC) a ulteriore tutela speciale della prateria di Posidonia oceanica.