L’ennesima tragedia si è consumata questa mattina nella spiaggia libera dove il 3 luglio scorso morì per un malore in acqua un 47enne. La vittima, un cittadino egiziano, aveva tentato di soccorrere anche il figlio, prima di trovarsi in difficoltà forse per le forti correnti e la risacca. Sul posto la Capitaneria di Porto

Torvaianica – Un 45enne si getta in mare per salvare la figlia che non sa nuotare e annega

L’ennesima tragedia si è consumata questa mattina poco prima delle 9 a Torvaianica, nei pressi della spiaggia libera di Campo Ascolano, all’altezza di via Brema, nello stesso luogo dove il 3 luglio scorso perse la vita a seguito di un fatale malore in acqua Paolo Florio, un 47enne originario di Gallicano, che era entrato in acqua per fare un bagno insieme al figlio di 10 anni. Inutili si rivelarono purtroppo i soccorsi messi in campo dagli assistenti bagnanti della locale postazione voluta dal comune di Pomezia e i tentativi di rianimazione con il defibrillatore.

Tornando al tragico episodio di oggi, domenica 9 luglio, la vittima, un cittadino egiziano, residente nella Capitale con la famiglia, si era recato al mare con i due figli, un ragazzo di 18 anni e la figlia adolescente, entrambi incapaci di nuotare, che si erano tuffati per il bagno. Ma ben presto i due giovanissimi, secondo quanto dichiarato a Ostia Tv dal Comandante dell’Ufficio Territoriale di Torvaianica, Simone Gatto, si erano trovati in difficoltà e il loro padre era entrato a sua volta in acqua per aiutarli. Nel frattempo gli assistenti bagnanti erano intervenuti soccorrendo i due ragazzi e portandoli a riva.

Il generoso tentativo del papà, invece, si è tramutato in tragedia perché l’uomo, forse a causa delle correnti marine e della risacca, come informa la Capitaneria di Porto, ha cominciato ad annaspare prima di annegare.

Inutili purtroppo i tentativi di soccorrerlo. Il corpo è stato portato a riva dove in seguito sono giunti il magistrato di turno e il medico necroforo. La salma, stante la dinamica dell’accaduto, sarà restituita alla famiglia.

Si allunga così il triste elenco delle vittime del mare sul litorale laziale. Al 47enne deceduto il 3 luglio si aggiunge infatti Arnaldo Talevi, l’82enne morto per un malore mentre passeggiava in acqua sulla spiaggia libera Senape di Ostia, priva di servizi di salvamento, il giorno seguente, 4 luglio. E, tre giorni prima, il primo luglio, a perdere la vita era stato Gianfranco Ricci, 59enne romano, che a Santa Severa, sulla spiaggia libera vicino al Castello, non aveva esitato a tuffarsi, morendo, nonostante il mare agitato con onde alte un metro e mezzo, pur di salvare una mamma e la sua bambina.