Ostia –Drammatico  incidente a Ostia antica dove un bambino di 5 anni è rimasto schiacciato da un pesante cancello di ferro, i cui cardini avrebbero ceduto, che gli è caduto addosso ferendolo gravemente.

La disgrazia è avvenuta in via Antonio Rivautella, una traversa di via Luigi Pernier, intorno alle 18.40 di oggi, lunedì 3 giugno, a poca distanza dalla Totti Soccer School, la scuola di calcio voluta dal capitano Francesco Totti. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che, vista la gravità delle condizioni del piccolo, lo hanno trasportato in codice rosso al policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato in prognosi riservata.

A quanto si apprende, il bambino è rimasto incastrato sotto il cancello e per estrarlo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che lo hanno consegnato agli operatori sanitari. Per consentire l’atterraggio dell’eliambulanza i dirigenti della scuola di calcio hanno interrotto un torneo che si stava disputando in quel momento mettendo a disposizione uno dei campi di calcio.

Sul posto, oltre ai carabinieri, è intervenuto il magistrato di turno che ha disposto il sequestro del cancello avviando un’indagine.

Sulla vicenda è intervenuto il Codacons: “Indicenti analoghi sono numerosissimi in Italia, ma non se ne parla solo perché non sempre hanno conseguenze fatali – spiega il presidente Carlo Rienzi - La dinamica, è sempre la stessa: il bimbo gioca con il portone che finisce per staccarsi dai cardini e schiacciarlo, spesso con esiti purtroppo tragici. Per questo occorre una costante ed accurata manutenzione dei cancelli, che in Italia non avviene perché mancano del tutto i controlli e in pochi eseguono manutenzione in modo costante: si chiamano i tecnici solo dopo che si è verificato un problema, ossia quando è troppo tardi”.

Il Codacons chiede quindi controlli sulla sicurezza dei cancelli specie se di scuole o strutture aperte a minori di anni 14, ed una campagna pubblicitaria a cura del Governo sulla sicurezza dei bambini, affinché simili tragedie non si ripetano più. “Ricordiamo che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli incidenti domestici rappresentano nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i bambini”, conclude Rienzi.