Roma – Tragedia in un cantiere edile: un operaio 31enne è morto a seguito dello smottamento di una buca dove in quel momento si trovavano altri tre lavoratori. Per soccorrerli, l’uomo sarebbe a sua volta rimasto intrappolato, dopo essere stato sommerso dalla terra. Il terribile incidente sul lavoro si è verificato intorno alle 14 in un cantiere di via della Stazione Aurelia, all’altezza dell’Aurelia Hospital. Secondo quanto è stato fino a questo momento ricostruito, tre operai, un rumeno di 38 anni e due italiani di 31 e 34 anni, erano al lavoro in una buca profonda circa tre metri quando, per cause al vaglio degli inquirenti, la parete avrebbe ceduto. L’operaio morto avrebbe tentato di aiutarli prima di finire a sua volta travolto. Nel frattempo sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto ad estrarre i tre, mentre per il compagno non c’è stato purtroppo nulla da fare. Due dei feriti sono stati trasportati all’Aurelia Hospital, un terzo al Policlinico Gemelli. Sul luogo gli agenti del commissariato Monteverde, la polizia scientifica e gli ispettori del lavoro.

 

“Mi unisco al dolore della famiglia dell’ operaio che questo pomeriggio ha perso la vita all’interno di un cantiere edile, nei pressi della stazione Aurelia. Non è tollerabile che nel nostro Paese si continui ad assistere a una lunga e colpevole catena di morti sul lavoro che devono, e possono, essere evitate assumendo ogni precauzione e cautela, a tutela dell’incolumità dei lavoratori e a garanzia delle loro famiglie. Le istituzioni, di ogni ordine, devono sempre più rafforzare le politiche per la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche sensibilizzando le imprese”, ha dichiarato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, apprendendo la notizia.

 

"Esprimo profondo cordoglio per la morte del ragazzo di 32 anni, travolto da uno smottamento in un cantiere edile in Via della Stazione Aurelia e vicinanza agli altri due operai rimasti feriti.  E’ la ventunesima vittima nel Lazio dall’inizio dell’anno, spero l’ultima. Le autorità competenti accerteranno le cause dei fatti accaduti e le eventuali responsabilità ma certamente si fa troppo poco per garantire l’incolumità ed i cantieri continuano ad essere terra di nessuno. Nel mare magnum delle varie tipologie contrattuali si creano frazionamenti dei lavori molto volte di breve durata, temporanei e mobili che sono terreno fertile per l’inosservanza  delle regole. Le istituzioni devono farsi carico del problema e adoperarsi per la definizione di protocolli più cogenti che recepiscano le disposizioni contenute nel  Testo unico sulla sicurezza rendendole più rispondenti alla realtà dei tanti cantieri aperti a qualsiasi titolo nel territorio romano e laziale", afferma la consigliera capitolina Sel Maria Gemma Azuni.