Ostia – Riavvistata a largo di Ostia mamma delfino con un neonato: è la stessa che a luglio dell’anno scorso fu osservata mentre trascinava il proprio piccolo morto. Il team di ricercatori di Oceanomare Delphis Onlus (Odo), organizzazione non profit per lo studio e la conservazione dei cetacei nel bacino del Mediterraneo, lo scorso 29 agosto ha realizzato, a poche miglia da Ostia, l’avvistamento di un delfino femmina della specie tursiope (Tursiops truncatus) che nuotava insieme al suo neonato, con ancora visibili le pieghe fetali, all’interno di un gruppo di circa 15 individui.

Dall’analisi delle fotografie è emerso che la mamma delfino corrisponde proprio a “Cornelia” (identificata grazie alle tacche e ai graffi presenti sulla pinna dorsale e ad una riconoscibile cicatrice a forma di ‘X’ sulla parte posteriore del corpo) che il 5 luglio 2015 fu protagonista di un avvistamento molto singolare: i ricercatori documentarono infatti Cornelia mentre sosteneva e trascinava per diverse ore il corpo senza vita del suo piccolo.

Riavvistare Cornelia a distanza di un anno con un nuovo piccolo è un dato particolarmente significativo, che non solo testimonia un grado di fedeltà ai luoghi da parte di questi animali, ma evidenzia anche l’importanza dell’area di studio quale luogo di alimentazione, riproduzione e allevamento dei piccoli per una specie marina vulnerabile, inclusa nell’allegato II della Direttiva Habitat (92/43/CEE). “Bisogna continuare a studiare la presenza e distribuzione del tursiope in questo territorio”, afferma Daniela Silvia Pace, Presidente di Odo,attraverso la raccolta dei dati utili alla conoscenza della specie e all’implementazione delle misure di tutela previste dagli strumenti comunitari (Regolamenti e Direttive)”.

L’incontro con Cornelia e il suo neonato è avvenuto in uno dei 18 avvistamenti di tursiope effettuati dal team Odo tra gennaio e agosto 2016 nell’ambito del progetto Delfini Capitolini, che studia la presenza e distribuzione di questa specie lungo il litorale romano, nel tratto di mare prospicente Fiumicino, Ostia e Torvaianica, inclusa l’Area Marina Protetta “Secche di Tor Paterno” (dal 2007 a oggi sono 70 gli avvistamenti totali). Grazie ai 1.800 km percorsi in 35 uscite a mare, i ricercatori hanno raccolto circa 18.300 scatti fotografici che riveleranno nei prossimi giorni l’identità di individui già in catalogo (che ad oggi conta 107 esemplari diversi), e permetteranno il censimento di nuovi. Ma la stagione di raccolta dati non è ancora terminata. Attesi perciò con ansia nuovi incontri, nuovi scatti e i risultati della ricerca!