Ostia  - "Marino e Tassone gettano la spugna: il tribunale di Ostia non può essere salvato." Lo ha confermato oggi lo stesso presidente del X Municipio, nonostante in campagna elettorale lui e  il sindaco avessero promesso ​il salvataggio. Peccato che questa battaglia Marino e Tassone​ non​ l'abbiamo ​mai iniziata". Lo afferma  in una nota Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in  Assemblea capitolina. "Dai tempi di Alemanno e Vizzani - aggiunge Onorato - nulla è cambiato: i cittadini del litorale romano sono di serie B. E nonostante la grave emergenza criminalità, l'amministrazione comunale  e quella municipale non ritengono che valga la pena difendere un  presidio fondamentale come il tribunale. Una scelta che peserà non solo su un territorio martoriato da abbandono e degrado, ma anche sul resto della città visto che migliaia e migliaia di cause saranno dirottate sul tribunale di Roma, portandolo​ sempre​ più vicino al  collasso".


Stasera alle 19 al presidio di protesta in via dei Fabbri navali arrivavano alla spicciolata alcuni cittadini: chi per apporre una firma ai fogli appesi sul muro, chi per fermarsi a commentare il mancato intervento delle istituzioni. Tanta rabbia e sconforto nelle parole dei lidensi: “Non è mai davvero interessato a nessuno salvare questo ufficio giudiziario”, ha dichiarato una coppia, genitori di un giovane precario di via dei Fabbri navali: “e alla fine del mese toccherà al giudice di pace sbaraccare”. Il 30 settembre, infatti, scadrà il contratto di locazione della sede di via Costanzo Casana. Oggi il consigliere capitolino Pdl Davide Bordoni, in merito a questa vicenda, ha chiesto le dimissioni del ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri.