Ostia – E’ stato approvato all’unanimità un ordine del giorno per chiedere al ministro della giustizia, Paola Severino, e al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’apertura del secondo Tribunale di Roma per i territori di Ostia, Fiumicino e Pomezia. L’area è stata individuata nella centralità di Madonnetta prevista dal piano regolatore. Il parlamentino lidense ha così confermato nel corso del consiglio municipale di questa mattina pieno favore all’istituzione del tribunale nel territorio del Tredicesimo.

 

 

“L’opera di sensibilizzazione avviata dal Comitato per il Tribunale del litorale nei confronti degli organi istituzionali e delle categorie professionali comincia a dare i primi frutti”, dichiara Alessandro Paltoni, presidente della Commissione decentramento del XIII municipio.

 

 

Martedì 24 luglio il comitato parteciperà alla manifestazione  di Roma contro la spending review voluta dal governo e sabato 28 luglio, a partire dalle ore 10, sarà organizzato un incontro cittadino davanti alla sede del municipio XIII a piazza della Stazione vecchia.

 

 

 

“L’unanimità raccolta oggi è la testimonianza concreta di una battaglia ormai unica contro la cancellazione del tribunale di Ostia, così come ormai unica si è fatta la battaglia per la richiesta delle primarie”, aggiunge il consigliere democratico. “Lo stesso municipio, infatti, ha votato, sempre oggi e sempre all’unanimità, un altro ordine del giorno presentato dai consiglieri del PdL per chiedere che i candidati alle prossime elezioni siano scelti, a tutti i livelli, dalla gente. A partire dal presidente del municipio fino ai candidati al parlamento”.

 

 

“Non cade dunque nel vuoto l’appello lanciato dal sindaco di Firenze, Renzi, durante il big bang di giugno, ma viene recepito in modo ancor più omogeneo. Muove così dal basso, da parte di tutti, senza distinzione di colore, la lotta agli apparati di partito e ai ruffiani di corte, che, come facevano una volta i principi, preferiscono guardare dall’alto dei loro castelli (grattacieli) i sudditi morire di fame”, conclude Alessandro Paltoni.