Roma – Riusciva spesso, con una scusa, ad intrufolarsi nelle abitazioni “ripulendo” le vittime, sempre persone anziane. Responsabile dei furti, con tanto di truffa, una 31enne siciliana, arrestata ieri mattina dalla polizia.

L’ARRESTO - Sono stati gli agenti della VI^ sezione - criminalità diffusa della Squadra mobile di Roma a mettere fine alle ‘imprese’ della truffatrice al termine di un’articolata attività investigativa. C.M., queste le sue iniziali, è ritenuta responsabili di molti furti aggravati in abitazione, consumati a Roma tra il giugno 2014 ed il giugno 2015.


LE INDAGINI - Le indagini sono scaturite da una attenta analisi, effettuata dagli agenti della polizia scientifica di Roma, di numerosi filmati di truffe ad anziani acquisiti nel corso delle indagini ed attraverso cui è stato possibile individuare i tratti somatici di una donna presente in molti di questi episodi, tracciando così un identikit della truffatrice. I successivi accertamenti hanno consentito, con le ricognizioni fotografiche da parte delle vittime effettuate dagli agenti della Squadra Mobile, di ritenerla responsabile di quattro episodi di furti aggravati.


LE SCUSE - Gli approfondimenti hanno fatto emergere il modus operandi della malvivente che entrava all’interno degli appartamenti delle vittime con la scusa di verificare una perdita d’acqua nel condominio e, servendosi di una complice che distraeva le persone presenti, rubava gioielli, bracciali, anelli, orecchini, collane e denaro contante.


LA COPPIA DI ANZIANI - In particolare, le indagini sono partite dopo un ingente furto ai danni di una coppia di anziani ad opera di due donne che avevano citofonato con la scusa di controllare che non vi fossero danni provocati da infiltrazioni d’acqua dal piano superiore. Mentre una delle due distraeva gli anziani la complice, non ancora identificata, si era impossessata di numerosi preziosi per un valore di 10.000 euro.


IL VALORE - Il valore della refurtiva di tutti furti ricostruiti dagli investigatori, consumati ai danni di anziani nelle zone di Tor Sapienza, Ponte Milvio e Nomentana, ammonta ad oltre 50.000 euro. L’arrestata, alla quale è contestato anche il reato di evasione in quanto sottoposta agli arresti domiciliari per lo stesso reato, al termine degli atti di rito è stata condotta nel carcere di Rebibbia.