Uil Fpl: “Centro paraplegici di Ostia allo stremo: che cosa ne vogliono fare?”
SOTTO ORGANICO – “Da anni denunciamo il sotto organico del centro di viale Vega”, prosegue il dirigente Uil Fpl: “con la nuova legge sugli orari di lavoro che impedisce di fare i doppi turni la situazione è nettamente peggiorata. Nel turno di mattina gli infermieri sono costretti a lavorare al 50% della forza lavoro prevista con disagi per i pazienti, mentre il pomeriggio ci sono due unità in meno previste dalla legge. Oltretutto gli infermieri sono demansionati in quanto costretti ad effettuare mansioni non previste dal loro profilo professionale, e questo dipende dalla carenza di operatori socio-sanitari e ausiliari, scarsi nei turni diurni e completamente assenti nel turno notturno”.
I RISCHI – “Gli infermieri”, si legge nella nota di Lucio Di Camillo, “lavorando al di sopra delle proprie forze rischiano infortuni sul lavoro e malattie professionali a carico della colonna vertebrale: può sembrare una battuta ma gli operatori rischiano di diventare mielolesi come i pazienti che assistono. Il tutto è aggravato dalla mancanza di ausili minori per la movimentazione manuale dei carichi nonostante sia un anno che li abbiamo richiesti mentre gli infermieri soffrono di lombalgie ricorrenti”.
IL CHIRURGO PLASTICO – “Negli anni abbiamo visto scomparire servizi essenziali per i paraplegici tra cui il chirurgo plastico che operava all'interno della struttura, fondamentale per le piaghe da decubito. Non per ultimo abbiamo notizia in questi giorni del trasferimento di alcuni amministrativi”, continua il dirigente Uil Fpl: “a questo punto dicano che cosa vogliono fare del Cpo: non si può andare avanti così! La Uil Fpl vorrebbe che il presidio tornasse agli ‘antichi splendori’, ma per fare questo ci vogliono persone e mezzi che questo centro, con la sua esperienza e unicità acquisita in oltre 50 anni, merita”, conclude Lucio Di Camillo.
Tags: ostia