Roma  - "Basta con il cemento senza se e senza ma. Questa e' l'unica risposta che si puo' dare ad Alemanno di fronte al diluvio di dichiarazioni del sindaco che sembra ossessionato dal cemento". Lo afferma il presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio.


"Ex Fiera di Roma, grattaceli, Tor Bella Monaca, l'housing sociale usato come grimaledello, questi sono solo alcuni degli ingredienti che il 'sindaco costruttore' utilizza in quella che e' una vera e propria apertura della campagna elettorale in salsa cementizia, per ingraziarsi i favori dei costruttori- continua Bonessio- E la chicca e' il referendum sui grattaceli spacciati come simbolo di modernita' quando in realta' e' un intero modello di citta' che orami non e' piu' sostenibile, poiche' Roma sta andando al di sotto del limite minimo vitale per quanto riguarda le opere e i servizi che fanno di una citta' un luogo degno di essere vissuto".


"Si sta progettando una citta' nella citta' che non sara' a misura d'uomo, ma a misura di speculatore- afferma l'urbanista Paolo Berdini- Si vogliono costruire nei prossimi anni abitazioni per 400 mila residenti "fantasmi" che sono assolutamente inutili ai fini abitativi, visto che nei prossimi otto anni la popolazione di Roma, se va bene, sara' stabile secondo il Cresme e ci sono nella Capitale ben oltre 100 mila appartamenti vuoti."


"Per non parlare delle infrastrutture a sostegno di questa urbanizzazione che non sono nemmeno sulla carta. Un esempio per tutti la direttrice Roma-Ostia dove le opere per la mobilita', pubblica e privata, sono quelle dell'immediato dopoguerra. E la situazione con la frenesia del cemento del sindaco e' destinata a peggiorare. Con il modello di citta' che ha in testa Alemanno, infatti, sara' sempre piu' difficile muoversi, fruire del verde e gestire servizi essenziali come i rifiuti e l'acqua, poiche' la logistica diventera' sempre piu' complicata e costosa. C' e' da chiedersi, infine, con quali soldi immagina Alemanno di portare i servizi essenziali nelle nuove zone d'urbanizzazione, visto che il Comune ha 11 miliardi di debiti. Cio' che e' veramente urgente fare a Roma non e' nuovo cemento, ma un moratoria per fermarlo".