Ostia – Sono tante le lapidi presenti sulla via Cristoforo Colombo, l’Ostiense, la via del Mare. Lungo i due lati delle arterie che collegano Ostia con la Capitale rappresentano la dolorosa, emblematica testimonianza di vite spezzate all’improvviso. Vite interrotte delle quali resta una piccola stele con su inciso un nome, fiori anneriti dai gas di scarico, sciarpe della squadra del cuore, peluche.


LAPIDI – Una Spoon river voluta dai familiari di quanti hanno perso la vita in una tragedia della strada. Per i genitori, i fratelli, le famiglie un atto d’amore nei confronti dei loro cari. L’ultimo gesto per ricordare e ricordarli. Una memoria e, forse, anche un monito. Eppure ci sono vandali che non hanno rispetto, che non si curano di arrecare dolore ad altro dolore e demoliscono, con tanta cattiveria ed altrettanta stupidità, queste steli nate dall’amore. Accade con una certa frequenza di vedere ridotti in pezzi questi simboli della memoria.


INDIGNAZIONE – “E’ una vergogna”, dichiara un giovane di Ostia, segnalando la distruzione della lapide di un ragazzo di 19 anni morto lo scorso anno sulla Colombo, dopo aver trascorso la Pasquetta con gli amici. Il giovanissimo, che si trovava nell’auto che il papà gli aveva regalato da poco con un’amica di 17 anni, finì contro un pino morendo sul colpo. I genitori, schiantati dal dolore, posero una piccola stele, che adesso è stata devastata. “Rispetto, rispetto per tanto dolore e per la morte”, invita il giovane di Ostia.


L’ULTIMA TRAGEDIA - E’ trascorsa una settimana dallo spaventoso incidente che domenica 13 dicembre ha rubato la vita di Valentina ed Alessia, le due sorelline di 6 e 8 anni rimaste gravemente ferite sulla via del Mare, all’altezza di Dragona. Le piccole si trovavano a bordo della Fiat Punto condotta dalla loro mamma, una cittadina brasiliana di 36 anni, risultata ubriaca alla guida. La mancanza di lucidità della donna è costata la perdita di controllo della vettura con invasione nell’altra carreggiata, poi lo scontro con un’Audi che proveniva nella corsia opposta e infine lo schianto fatale. Tutto attorno sono volati i vetri, pezzi dei fari e della carrozzeria, i corpicini delle piccole incastrati, i segni della frenata sull’asfalto. Odore di morte.


LE SORELLINE - Le condizioni delle bambine sono apparse subito gravissime ai soccorritori che le hanno trasportate in elicottero e in ambulanza negli ospedali più vicini. I sanitari le hanno immediatamente sottoposte ad un intervento chirurgico nel tentativo disperato di salvarle ma per Valentina ed Alessia non c’è stato nulla da fare. Nella notte tra domenica e lunedì scorsi ha cessato di battere il cuoricino della maggiore, poche ore più tardi la piccola ha raggiunto la sorellina in paradiso.


IL DOLORE - A distanza di una settimana la morte delle due sorelline fa piangere e lascia una profonda ferita nel cuore dei cittadini del nostro territorio. Si avvicina il Natale, la festa della gioia e dei bambini, ma per Valentina e Alessia non ci saranno né giocattoli né Babbo Natale né albero luccicante. Restano solo un grandissimo dolore e tanto tristezza per i genitori, per quella mamma che porterà con sé, dentro di sé, forse per sempre, un peso enorme.


LE DOMANDE - Ci sono poi le domande della gente, la cosiddetta gente comune, che si chiede se si sarebbe potuto evitare, gente che condanna, che assolve, o che rimane semplicemente senza parole di fronte ad una tragedia così grande. Vite spezzate, vite falciate prematuramente… Qualcuno, per trovare consolazione, cita i greci ‘Chi muore giovane è caro agli dei’. Ma in questi casi si muore di e per e a causa di incidenti stradali: si può, si deve fare qualcosa per impedirli, per prevenirli? A chi spetta la competenza? Di chi sono le responsabilità? Delle istituzioni, delle amministrazioni, degli automobilisti? La scia di sangue che arrossa le arterie del X municipio è lunghissima. E’ stato un annus horribilis.


LE TRAGEDIE – Nell’ultimo mese i cittadini di Ostia e dei quartieri dell’entroterra lidense hanno pianto la morte di cinque giovanissimi. Morti assurde, commentano a Casalpalocco, Acilia, Ostia antica e Infernetto. Sta di fatto che soltanto il giorno prima dello spaventoso incidente in cui sono rimaste coinvolte le due sorelline sulla via del Mare, nella chiesa di San Timoteo, a Casalpalocco, una folla immensa si è radunata per dare l’ultimo saluto a Laura Lipera, la bellissima studentessa 19enne vittima tre giorni prima dello schianto fatale contro un albero mentre si trovava a bordo di un’auto con due amici in via di Castelfusano.


LE VITTIME – Dieci giorni prima, la notte del 29 novembre, in circostanze analoghe se ne era andato Simone Urbano, un bel ragazzo di 22 anni di Ostia, morto dopo essere finito con la sua Panda contro un pino in via dei Pescatori. E lunedì 23 novembre il cuore di Carmen Gattullo, studentessa 15enne del liceo Anco Marzio, aveva cessato di battere dopo aver lottato per quindici giorni in un letto d’ospedale al San Camillo. Carmen era stata investita la mattina del 9 novembre da una Mini guidata da una 35enne, risultata positiva alla cocaina, mentre stava attraversando sulle strisce pedonali nei pressi di piazza della Stazione.



L’INDIGNAZIONE – Non c’è accettazione da parte dei familiari, degli amici, dei conoscenti e dei cittadini di queste giovanissime per eventi così drammatici. Non c’è pace. Non c’è da parte delle persone che commentano, anche sui social, queste tragedie, e che hanno pianto: ci sono anche molta rabbia, molta indignazione.



GLI INTERVENTI – Sotto accusa tra le cause degli incidenti l’uso di droghe e alcool, la velocità eccessiva, il manto stradale dissestato, la carente manutenzione del verde. Sono stati stanziati dalla commissione straordinaria del X municipio 835mila euro per interventi in viale dei Romagnoli, via delle Antille, via Canale della Lingua, via di Castelporziano, via di Macchia Saponara, via dei Pescatori, via Passeroni, via Calza, piazza Regina Pacis, via della Gente Salinatoria, svincolo via del Mare, via delle Isole Salomone, via Ermanno Wolf Ferrari e via di Macchia Palocco. I lavori effettuati su queste 13 strade permetteranno di metterle in sicurezza rappezzando le buche.


LA ‘LISTA NERA’ – Ad aprire questo annus horribilis fu la sera del 2 gennaio il doppio investimento dei due anziani coniugi Mario e Maria Mortai, travolti da un’utilitaria guidata da un ragazzo di 25 anni all’altezza dello stabilimento Battistini. I signori Mortai avrebbero festeggiato il loro anniversario di nozze nel mese di febbraio. Fu per questa ragione, per ricordarli e per denunciare le stragi di pedoni, ciclisti e degli utenti della strada che i due figli organizzarono una fiaccolata la sera del 13 febbraio. La ‘lista nera’ delle vittime della strada si allungò poi a causa della morte di una signora di 82 anni, travolta insieme al marito 86enne in piazza Francesco Conteduca da una giovane di 25 anni, a bordo di una Smart, mentre attraversavano sulle strisce. L’anziana morì a causa delle gravi ferite riportate pochi giorni più tardi al San Camillo.



CIRO MELILLO – Tra le vittime anche l’artista, attore e regista di Ostia Ciro Melillo, che perse la vita mentre stava tornando nella sua casa. Secondo la ricostruzione dell’incidente un mezzo compattare dell’Ama, dopo essere uscito di strada e aver abbattuto il guard rail, finì contro le auto, tra cui la sua, sulla Cristoforo Colombo. Persero la vita un uomo di 63 anni, dopo aver impattato con un’ambulanza in via Dobbiaco in direzione di via Valfloriana, all'Infernetto. E nel mese di maggio un centauro, a bordo di uno scooter, in via Giulio Bertoni 22, l’arteria che collega l’Infernetto con via Cristoforo Colombo.


Nel mese di agosto all’Axa un poliziotto, a bordo della propria moto su cui si trovava anche la moglie, si schiantò contro la fontana di piazza Fonte degli Acilii, morendo dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al Sant’Eugenio. Quella stessa notte un 67enne fu travolto a morte sulla via del Mare. Qualche giorno dopo, a settembre, Andrea Di Giacomo morì sulla via Cristoforo Colombo all'altezza di via del Canale della Lingua, all'Infernetto, mentre viaggiava sulla sua Honda. La moto si schiantò contro un pino. E’ un elenco purtroppo lungo, al quale si devono aggiungere i feriti e quanti hanno riportato lesioni permanenti.


REATO OMICIDIO STRADALE - I primi di dicembre, il governo ha ottenuto la fiducia del Senato sull'omicidio stradale con 149 sì, 91 no e nessun astenuto. Il provvedimento è stato così approvato dal Senato e ora passa alla Camera in quarta lettura.


LA NOVITA’ - La novità principale presente nel testo di legge è l'introduzione dei due nuovi reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto stupefacenti e causa la morte di qualcuno la pena della reclusione va da 5 a 12 anni. Se l’investitore si dimostra lucido e sobrio, ma la sua velocità di guida è il doppio del consentito, la pena va da 4 a 8 anni. In caso di omicidio multiplo, la pena può essere triplicata ma non superiore a 18 anni. E' invece punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chi, guidando non sobrio o non lucido, procura lesioni permanenti.