Milano -  Sei mesi di volontariato, naturalmente gratuito, in un canile. Almeno un paio di ore al giorno a pulire i box, raccogliere le cacche e portare a spasso i cani e, perchè no?, a usare la sua notorietà per fare campagna in favore delle adozioni e contro l'abbandono degli animali.


Questo il “suggerimento” dell’Associazione italiana diritti degli animali e ambiente alla velina Giulia Calcaterra per riscattarsi dopo la brutta vicenda riguardante la morte del suo cane Harold, un bellissimo rottweiler,  sul cui decesso ancora oggi sarebbe mistero fitto.


Sono infatti state tre, e tutte diverse,  le versioni date alla stampa (Corriere di Novara, ndr), su facebook e direttamente al presidente Aidaa, Lorenzo Croce, nelle quali si sosteneva dapprima che il cane era vivo ed in adozione.


Poi”, spiega il presidente Aidaa,“messa alle strette, affermò dapprima che il cane era stato soppresso in quanto malato ed infine che Harold fosse morto per torsione intestinale. Una vicenda dalla quale la velina potrebbe uscire mettendo a disposizione il suo tempo libero e la sua fama a favore degli animali”.


"Prima, ovviamente, deve spiegare in tutta onestà come è morto il cane e il perchè di tante bugie sulla sua fine. Una volta spiegato questo”, afferma Lorenzo Croce, “Giulia, che dice di amare gli animali, potrebbe dimostrarlo dando una mano ogni giorno un paio d'ore come volontaria in un canile, senza le telecamere e senza i fotografi pronti ad immortalarla. La velina potrebbe aiutare a pulire i box dalla cacca dei cani e portarli a spasso dando così prova del suo amore per gli animali. Di strutture dove può operare”, conclude Croce, “ce ne sono tantissime anche vicino il suo posto di lavoro. Le parole stanno a zero: ne abbiamo già sentite troppe. Ora ci piacerebbe vedere qualche fatto concreto".