Venezia, premiato con il Leone d’oro il film ‘Sacro Gra’
Roma - Il film ‘Sacro Gra’ del regista romano Gianfranco Rosi ha trionfato alla Mostra del cinema di Venezia che si è conclusa ieri. All’opera è infatti stato attribuito il Leone d’oro, il massimo riconoscimento della rassegna. Tra i primi a congratularsi con l’autore il sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Desidero porgere a Gianfranco Rosi le mie più affettuose congratulazioni per il suo trionfo alla Mostra del Cinema di Venezia. Il Leone d'Oro a "Sacro Gra" è una ragione di profondo orgoglio per tutta la nostra città. Ancora una volta Roma si conferma un patrimonio straordinario di umanità al quale il cinema, e il mondo dell'arte in genere, guardano da sempre con stupore e ammirazione”, ha detto il primo cittadino. “Sono convinto che la nostra Capitale saprà valorizzare l'opera di Gianfranco Rosi, e l'amministrazione si impegnerà direttamente perché le romane e i romani, anche nelle scuole e nelle periferie, abbiano l'occasione di apprezzarla”.
Il film - Dopo l’India dei barcaioli, il deserto americano dei drop out, il Messico dei killer del narcotraffico, Gianfranco Rosi ha deciso di raccontare un angolo del suo Paese, girando e perdendosi per più di due anni con un mini-van sul Grande Raccordo Anulare di Roma per scoprire i mondi invisibili e i futuri possibili che questo luogo magico cela oltre il muro del suo frastuono continuo. Dallo sfondo emergono personaggi altrimenti invisibili e apparizioni fugaci: un nobile piemontese e sua figlia laureanda, assegnatari di un monolocale in un moderno condominio ai bordi del Raccordo; un botanico armato di sonde sonore e pozioni chimiche cerca il rimedio per liberare le palme della sua oasi dalle larve divoratrici; un principe dei nostri giorni con un sigaro in bocca fa ginnastica sul tetto del suo castello assediato dalle palazzine della periferia informe a un’uscita del Raccordo; un barelliere in servizio sull’autoambulanza del 118 dà soccorso e conforto girando notte e giorno sull’anello autostradale; un pescatore d’anguille vive su di una zattera all’ombra di un cavalcavia sul fiume Tevere. Lontano dai luoghi canonici di Roma, il Grande Raccordo Anulare si trasforma un collettore di storie a margine di un universo in espansione. Il docu-film sarà nelle sale giovedì 26 settembre.
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