Verde, giallo o rosso: ecco Sua Maestà il peperoncino
Di Augusto Gallo il 20/10/2023
Le origini di questa bacca, originaria del continente sud-americano, risalgono a novemila anni fa
Una bacca di colore verde, gialla o rossa è il peperoncino, 'cugino' del comune peperone. Nel regno vegetale il peperoncino è un Planteae, che appartiene all’ordine Solanales della famiglia Solanaceae. Le sue origini sono del continente sud-americano e la sua storia inizia novemila anni fa.
Nel 1994 è stata fondata l’”Accademia del peperoncino” da un estimatore calabrese, regione famosa sia per il consumo che per la produzione di questa bacca. La pianta originale del peperoncino si è adattata molto bene a climi differenti rispetto a quelli suoi originali e sono nati nuovi tipi di bacche che soddisfano vari palati nelle varie parti del mondo. La pianta garantisce ottimi guadagni per ettaro: infatti ogni ettaro coltivato con questa pianta può dare fino a 12 tonnellate di prodotto commerciabile.
I mesi in cui si consuma mediamente la maggior quantità di bacca sono compresi tra luglio e novembre. Il peperoncino appartiene – botanicamente parlando – alla stessa famiglia del peperone, l’unica differenza e che nel peperone manca l’elemento che rende piccante il peperoncino: la capsaicina. E’ la capsaicina a dare il “pizzicore” quando si consuma questa bacca. Questo pizzicore è misurabile attraverso la “scala di Scoville” che ha dettato regole per determinare il sapore particolare della bacca considerando che dell’originale pianta poco è rimasto in quanto essa si è adattata ai nuovi climi e alle nuove condizioni del terreno dove è stata impiantata.
La storia vuole che il re dei Maya bevesse una tazza di cioccolato “corretta” con il peperoncino ogni giorno per avere vigore e salute. La sua composizione media e per circa ottantotto per cento di acqua, di carboidrati ne troviamo il nove per cento, per le proteine siamo al due per cento e poi i grassi praticamente inesistenti con lo zero virgola quattro per cento. La sua commercializzazione è in polvere – quindi essiccato – o fresco. La capsaicina si usa anche in medicina come locale antidolorifico in quanto la sua molecola, QX - 314, supera la barriera cellulare senza danneggiarla e va a inibire la sensibilizzazione al dolore dei neuro-recettori. Inoltre il peperoncino aumentando la quantità di saliva e di succhi gastrici favorisce la digestione che risulta più facile e normale.
Naturalmente come ogni prodotto anche il peperoncino ha delle controindicazioni quali: colon irritabile, intestino sensibile alla capsaicina. Una curiosità: se volete allontanare gli elefanti dal vostro giardino spargetelo sulla recinzione, i pachidermi ne sono terrorizzati già del solo odore.
Il consumo di peperoncino deve essere moderato e non devono esserci patologie in atto che ne vietino l’assunzione. La capsaicina è l’elemento base per lo spray usato nella difesa personale in caso di aggressione.