Vespa Orientalis, un pericolo per tutti
Di Augusto Gallo il 23/09/2023
I cambiamenti climatici e la globalizzazione sono tra i probabili motivi che hanno causato la diffusione di questo insetto anche nel nostro paese
La vespa orientalis è originaria del Medio Oriente, Madagascar e sud est del Mediterraneo. Attualmente è stata avvistata anche in Italia centrale in zone dove non era presente provocando danni all’ecosistema originario, all’uomo e alla sua economia.
Questo calabrone è grande 25/35 millimetri, ha un pungiglione che non si stacca dopo aver punto la vittima e quindi può ripetere l’attacco – sempre per difesa –anche varie volte. Inoltre quando si sente in pericolo ed è pronta ad attaccare secerne un ormone che fa da richiamo alle compagne di nido per svolgere un attacco collettivo verso la vittima. Il suo veleno è pericoloso e tossico per gli animali e per gli uomini: potrebbe causare una semplice infiammazione a livello locale o, più drammaticamente, uno shock anafilattico in soggetti allergici o non in perfetta salute.
Questa vespa si nutre di frutta, insetti e adesso anche di rifiuti della tavola umana. Nel caso si scorga un nido di queste vespe è opportuno allontanarsi ma con calma, esse non attaccano l’uomo se non sono spaventate. Quindi occorre allontanarsi ma con movimenti lenti senza farsi prendere dal panico.
E' necessario sapere che questo insetto prima di attaccare “gira” alcune volte attorno a quello che lui classifica come “pericolo”. Questo atteggiamento viene posto in essere come azione di intimidazione all’estraneo/pericolo.
La sua casa è un nido al cui vertice c'è una regina ed è posto in un tronco cavo, in un’ansa di un casolare abbandonato o nel terreno. La peculiarità di questo insetto è che le sue bande gialle sono capaci di assorbire i raggi solari e trasformali in energia usata per volare. Il resto del corpo è di colore rossiccio. La si incontra abitualmente di pomeriggio mentre gli altri suoi “cugini” calabroni li vediamo o la mattina o la sera tardi.
Interessante sapere che quando questo calabrone attacca un nido di api mielifere esse rispondono all’attacco non con il loro pungiglione poichè il corpo della vespa orientalis è “corazzato” ma costringendole a ripiegare su loro stesse. In quella posizione la vespa non riesce più a respirare e muore per asfissia.
La riproduzione avviene in primavera, estate e il massimo dello sviluppo del nido si ha tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Questo insetto provoca anche danni economici non indifferenti all’ecosistema ma anche all’uomo poiché attacca le stalle e gli allevamenti allo scoperto. La rimozione dei nidi deve essere effettuata da persone competenti e attrezzate anche per lo smaltimento degli insetti morti e del loro nido.