(VIDEO) INVISIBILI, VIVERE E MORIRE ALL'ILVA DI TARANTO. LA PRESENTAZIONE ALL'ELSA MORANTE
Il libro-reportage "Invisibili vivere e morire all'Ilva di Taranto" è stato presentato con successo presso la biblioteca di Ostia Elsa Morante. All'interno il servizio realizzato da OstiaTv.
Invisibili di Fulvio Colucci, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno (vincitore della prima edizione del Premio Ilaria Alpi) e Giuse Alemanno, scrittore e operaio, è un libro-reportage che racconta storie di uomini la cui vita è legata indissolubilmente al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru, operai del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. E’ anche il racconto delle contraddizioni di una città intera, sparsa su 2600 ettari di cui l’Ilva ne occupa 1600: facile capire chi comanda e chi dà da mangiare ai tarantini, più difficile è capire perché accade che dei bambini, come quelli di Taranto, siano in trincea per una guerra impari contro un nemico subdolo e imprevedibile, l’inquinamento da diossina e polveri sottili. Non molto tempo fa gli operai dell’allora ITALSIDER vennero chiamati metalmezzadri. Era la generazione dei Cipputi, dei sindacati e degli scioperi che paralizzavano la produzione, della terra o del mare da coltivare, dopo il turno. Invisibili di Fulvio Colucci, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno (vincitore della prima edizione del Premio Ilaria Alpi) e Giuse Alemanno, scrittore e operaio, è un libro-reportage che racconta storie di uomini la cui vita è legata indissolubilmente al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru, operai del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. E’ anche il racconto delle contraddizioni di una città intera, sparsa su 2600 ettari di cui l’Ilva ne occupa 1600: facile capire chi comanda e chi dà da mangiare ai tarantini, più difficile è capire perché accade che dei bambini, come quelli di Taranto, siano in trincea per una guerra impari contro un nemico subdolo e imprevedibile, l’inquinamento da diossina e polveri sottili. Non molto tempo fa gli operai dell’allora ITALSIDER vennero chiamati metalmezzadri. Era la generazione dei Cipputi, dei sindacati e degli scioperi che paralizzavano la produzione, della terra o del mare da coltivare, dopo il turno.