Fiumicino - "Quello che sembrava un giallo degno della migliore Agatha Christie, ha avuto il suo ennesimo colpo di scena". Così dichiarano in una nota i consiglieri del PDL Mauro Gonnelli, Anselmo Tomaino, Valerio Addentato, Claudio Paolini, Massimiliano Graux. "Avevamo fin dall’inizio denunciato il rischio che dietro la querelle B4\A si alimentasse il gioco di certe lobbies di tecnici che tenta di rendere cronici quei vincoli che a parole dovrebbero essere temporanei, con uno scopo evidente: trasformare incarichi professionali occasionali in incarichi perpetui, per tecnici esperti del settore ambientale e idrogeologico, gestendo così somme ingentissime tra studi e progettazioni.Come abbiamo potuto leggere dai curricula di alcuni professionisti particolarmente attenti al nostro Comune, facilmente consultabili su internet, il meccanismo funziona in modo molto semplice: negli ultimi anni, in particolare la Regione Lazio a guida Marrazzo\Montino e l’Autorità di Bacino, hanno commissionato diversi studi per verificare l’assetto idrogeologico del nostro territorio, finendo per determinare un sistema di vincoli complesso ai quali i Comuni hanno dovuto adeguare i propri strumenti urbanistici. Fin qui il fatto è noto." "La stravaganza risiede nel fatto che, come accaduto per Fiumicino, lo stesso ingegnere che ci condanna - continuano i consiglieri - ha monopolizzato tra il 2003 e il 2008 gran parte degli incarichi regionali sull’assetto idrogeologico. E fa parte dello stesso gruppo che poi si è aggiudicato i bandi pubblici di selezione di professionisti per redigere i piani che dovrebbero portarci fuori dai vincoli. Praticamente prima viene pagato per complicarci la vita e poi nuovamente pagato per darci la soluzione di un rebus che solo chi l’ha pensato conosce. È quasi indiscutibile il fatto che questo metodo stia strozzando le amministrazioni locali, che sempre di più vengono condizionate da un sistema tecnocratico tanto bravo a trovare rapide soluzione per i grandi capitali, quanto a complicarle ai piccoli proprietari e imprenditori locali. Chiederemo immediatamente di verificare se sussistano i presupposti di incompatibilità e conflitto di interesse per tutti quei tecnici che sono presenti contemporaneamente con incarichi nei vari enti interessati con ruoli da controllati e controllori. Visto che in questa storia la sorpresa è sempre dietro l’angolo, magari scopriremo che nelle prossime settimane diverrà necessario ripetere uno studio idrogeologico anche per il porto turistico. A chi verrà commissionato lo studio? Se potessimo scommettere un euro sapremmo su chi puntare." "Chiariamo fin da subito - concludono i consiglieri - a scanso di equivoci, che non accetteremo mai e poi mai nessuna deperimetrazione parziale dell’Isola Sacra. Le B4\A dell’Isola Sacra, Aranova e Vignole rappresentano per noi una irrinunciabile risposta all’economia locale. Non vorremmo trovarci costretti nei prossimi mesi a valutare l’ipotesi di rivedere tutti i grandi interventi che si stanno pianificando a Fiumicino.Siamo consapevoli della gravità di quanto stiamo denunciando, ma la ricerca della verità è sempre stata a rimane il nostro primo obiettivo." 
"Quanto denunciato dai colleghi consiglieri del Pdl sulla questione B4A e sui presunti conflitti di interessi di alcuni tecnici che lavorano contestualmente su più tavoli ci lascia sgomenti. E' quanto aggiungono altri consiglieri del PDL quali William De Vecchis, Paolo Marino, Roberto Merlini.
"I curricula degli ingegneri che continuano a strozzare il nostro territorio imponendo vincoli su vincoli, parlano chiaro. Così il loro attivismo. Decine di studi finanziati tra il 2003 e il 2008 dalla Regione Lazio, giunta Marrazzo-Montino, sull’assetto idrogeologico del nostro territorio. La costante presenza all’interno dell’Autorità di Bacino, l’ente che frena lo sviluppo urbanistico di Fiumicino, e nelle amministrazioni comunali. Sempre la stessa mano. Come se uno studio associato di avvocati difendesse sia la vittima che l’assassino, riservandosi l’esclusività di giudizio. E poi - continuano i consiglieri - da una parte abbiamo i piccoli imprenditori e i piccoli proprietari, dall’altra i grandi capitali che frequentano gli stessi salotti dei grandi tecnici di Stato. Possibile che non si siano mai incontrati? Possibile sia tutta una pura coincidenza? A questo punto qualche dubbio emerge. Forse mettendoci tutti insieme potremmo sopportare il peso di una bella parcella di parte che ci darà ragione?"
"Ci sorprenderebbe essere stati beffati, perché gli stessi che hanno ottenuto finanziamenti e incarichi dalla Regione Lazio e da l’Autorità di Bacino, hanno collaborato anche con la nostra amministrazione per risolverci il problema. E visto com’è andata, il sospetto che non abbiano risposte alle direttive per le quali sono stati chiamati, ma più a loro stessi, comincia a insinuarsi.
Ci sentiamo fortemente traditi dalla mancanza di onestà intellettuale di questa lobbies di professionisti- concludono i consiglieri- per questo abbiamo predisposto una lettera di accesso agli atti, sia alla Regione che presso l’Autorità di Bacino, per conoscere l’elenco completo degli incarichi ai professionisti e dei finanziamenti  concessi per studi sui vincoli idrogeologici.
Sullo stesso argomento si è poi espresso anche Il capogruppo del Pd Michela Califano  che ha inviato questa mattina una lettera al sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, per chiedere ufficialmente al primo cittadino “di sospendere l’incontro previsto il prossimo 26 gennaio con AdR per prendere visione del piano di raddoppio dell’aeroporto Leonardo Da Vinci perché di fronte a situazioni come quella che ha coinvolto i 76 dipendenti dell’Argol spa, non’è ammissibile si parli di potenziamento dello scalo e nuove prospettive di lavoro nel futuro”.
“La vicenda dell’Argol - scrive il capogruppo del Pd - ha dell’inverosimile. È forse la prima volta che si perdono posti di lavoro a tempo indeterminato senza un vero motivo. Il servizio svolto dall’Argol non sarà dismesso, tutt’altro. Nei vari tavoli che si sono susseguiti, alla Prefettura, alla Regione e nella sede della Confindustria, la Cai - Alitalia ha avuto un totale atteggiamento di chiusura rigettando qualsiasi soluzione gli sia stata proposta per salvaguardare il futuro occupazionale dei 76 operai che da quasi 20 anni sono impiegati in questo settore, con capacità e competenze necessarie per lo svolgimento di un lavoro delicato e importante”.
“Il modo grottesco con il quale Cai-Alitalia cerca di giustificare la validità di un nuovo piano industriale che stanno applicando per il settore della logistica e la conseguente chiusura di integrazione dei dipendenti Argol, sostituiti con lavoratori assunti a tempo determinato, è inaccettabile. La situazione lavorativa nell’aeroporto di Fiumicino è ormai allo stremo. E se le maggiori società, come in questo caso l’Alitalia – Cai, si permettono di operare e muoversi non tenendo conto delle regole e degli accordi presi a tempo debito, credo signor Sindaco si apra uno scenario inquietante che va subito gestito da chi di competenza. Io penso che Lei - conclude il consigliere - in qualità di primo cittadino del comune che ospita il più importante scalo del Paese, debba da subito aprire una vertenza contro chi sta denigrando il lavoro e la dignità dei lavoratori. Credo che la buona politica debba dare un segnale forte a chi usa il nostro mandato solo per fare cassa e in un momento di forte difficoltà non vuole cedere di un millimetro”.
“Pertanto signor Sindaco, i dipendenti Argol Le chiedono di mettersi a capo della vertenza, di incontrarli nel giro delle prossime ore insieme alla Presidente della Regione Lazio Polverini ed entrambi farvi portavoce verso il Dott. Rocco Sabelli, Amministratore Delegato di Cai-Alitalia, per chiedere l’applicazione della clausola sociale, facendo così un atto di leale trasparenza in una vicenda che nei mesi ha delle forti ombre e lacune per come è stata gestita tra le parti a discapito oggi solo dei lavoratori e del suo territorio”.