Vitinia – Sono ormai 19 giorni che i volontari del canile di Vitinia, conosciuto come l’"ex Poverello", situato sulla via Ostiense, si battono contro la decisione della giunta Alemanno di chiuderlo, forse per dare un’altra destinazione d’uso a quei terreni.

 
A sostenere la battaglia dei volontari Leonardo Ragozzino, responsabile cultura Sel area metropolitana di Roma e coordinatore dei circoli di Ostia levante e ponente.

 
"Ci sembra assurdo che uno dei vanti della cultura animalista "militante" romana, il parco canile di Vitinia, debba subire il colpo di coda dell'amministrazione Alemanno che a fine mandato vuole chiuderlo”, interviene Leonardo Ragozzino.

 
"Non capiamo perché ad una struttura pubblica straordinaria, che ha delle caratteristiche uniche nel suo genere, affidata in convenzione all' associazione Associazione volontari canile di Porta Portese, venga fatta mancare ad arte la manutenzione, creando così le premesse per la richiesta di chiusura del canile da parte della Asl RmC", continua l’esponente della sinistra. 

 
Per risolvere al più presto il caso, Sel sostiene l'occupazione degli spazi  da parte dei volontari che tra l'altro si sono fatti carico di tutti i lavori di ristrutturazione e chiedono solo che venga risolto il problema fognario.


“Non vogliamo che una struttura così importante venga chiusa forse solo perché il suo peccato veniale è l'essere nata sotto le amministrazioni di sinistra”, conclude Ragozzino.

 

 

 

Adesso i cani accolti nella struttura sono 133, dopo che il comune ha sospeso i nuovi ingressi: prima erano 200. I membri dell' Associazione volontari di Porta Portese sono volontari e non percepiscono compenso tranne i veterinari e gli altri professionisti che sono pagati. Non c’è una amministratore delegato: tutte le risorse vanno ai cani.  

 

 

 

   

 

 L'ufficio che al Comune di Roma si occupa di animali è l'Ufficio benessere degli animali, che all’epoca di Veltroni si chiamava "Diritti degli animali". L’ufficio fa parte del Dipartimento ambiente di  cui è capo Tommaso Profeta.

 

Profeta è anche al vertice della protezione civile capitolina. La protezione civile ha una sede a due chilometri circa dal Parco canile, in via del Cappellaccio: la sede si è allagata completamente nel corso dell'ultima esondazione del Tevere.