Ostia - Decine aggiunte davanti ai numeri, 3 che diventano 8, insomma, manomissioni. I verbali messi a confronto da Pietro Malara, consigliere eletto in X municipio alle ultime amministrative (Forza Italia), e poi destituito dall'assemblea consiliare per volontà del Consiglio di Stato, dopo la vittoria del ricorso al Tar presentato da un'altra candidata del centrodestra, Antonella Moroso (Ncd), secondo lo stesso Malara mettono in evidenza una palese falsificazione dei voti attribuiti alla stessa consigliera che lo aveva superato di qualche decina di voti (lei 681, lui 654) entrando così in assise municipale.

Su un plico fotocopiato e consegnato ai giornalisti ieri in municipio, Malara ha riportato le copie dei verbali conservati in Prefettura e di quelli conservati in Municipio. Nel secondo caso, i voti sembrano aumentare di decine, con l'aggiunta spesso di un '1' davanti. A consegnare il verbale della Prefettura a Malara, su richiesta del suo legale, il sostituto procuratore Mario Palazzi.

Malara ha anche spiegato che la denuncia contro ignoti che lui stesso aveva inoltrato  per il reato di falso ora sarebbe stata trasformata in denuncia contro noti, ma Malara non ha riferito di chi sarebbe il nome indagato. Ma la cosa a cui tiene Malara è che in nome della legittimità del Consiglio, la Moroso, preso atto della situazione, dovrebbe dimettersi al primo Consiglio utile.
 
La risposta della consigliera Moroso è arrivata ai giornali nel pomeriggio attraverso posta elettronica in un comunicato in cui la consigliera chiede alla magistratura l'esame delle singole schede elettorali: "Qualora ciò fosse vero - ha detto dunque la Moroso - si tratterebbe certamente di un fatto gravissimo che meriterebbe ulteriori accertamenti: risulta necessario appurare il momento di eventuali alterazioni e se queste sono avvenute per aggiunta, come sostenuto da Malara, ovvero per omissione di alcune cifre, e ad opera di chi. Non intendo in alcun modo sottrarmi all'esigenza di verificare, a fronte di questa kafkiana situazione, quale sia l'effettivo responso elettorale, e pertanto mi auguro che la magistratura voglia prendere in esame le tabelle di scrutinio e, ancor più, le singole schede elettorali per porre finalmente fine a questa situazione di dubbio che getta fango su tutti noi e delegittima anzitutto le Istituzioni e la sovranità popolare.”
 
Insomma la risposta della Moroso al momento non lascia intendere che abbia intenzione di dimettersi dal suo ruolo attuale, secondo Malara quantomeno delegittimato, come richiesto a gran voce ieri dal grupppo di Forza Italia, in particolare attraverso la voce del capogruppo D'Annibale, presente in municipio durante la conferenza di ieri.
 
Un'altra pagina che fa riflettere sulla democrazia, sui metodi di scrutinio e sul controllo effettivo di ciò che accade dopo che le urne vengono aperte, a prescindere da chi siano gli eventuali responsabili, qui a perdere - la faccia - è solo la democrazia.