Ostia – Votata all’unanimità una risoluzione per chiedere la proroga del tribunale di Ostia. Il documento, presentato da tutti i capigruppo della sala consiliare, “impegna il proprio presidente e tutti i consiglieri e invita il sindaco e il presidente della Regione Lazio a portare il presente ordine del giorno sul tavolo del ministro della giustizia, Annamaria Cancellieri, per chiedere la proroga e la sopravvivenza della sezione distaccata di Ostia del tribunale di Roma, in attuazione della volontà espressa dal parlamento quale organo sovrano ed espressione della volontà popolare. Impegna altresì tutti gli enti locali (X Municipio in testa) ad attivarsi presso Comune di Roma, Regione Lazio e Provincia di Roma per indire una conferenza permanente di servizi finalizzata a garantire il reperimento di locali pubblici adatti ad ospitare la sezione distaccata di Ostia, auspicando che il governo dia la proroga in accoglimento delle istanze del Parlamento e della popolazione locale rappresentata dal X Municipio di Roma”.

“Il X Municipio di Roma Capitale”, ha detto il presidente Andrea Tassone, “è un territorio vasto e complesso. Le indagini della magistratura confermano che il tribunale di Ostia deve continuare ad essere un presidio di legalità. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per scongiurare la chiusura fissata per il 13 settembre”. Già lunedì scorso si era svolto un sit-in organizzato dalle associazioni forensi e dai comitati cittadini in favore del mantenimento della sede di via dei Fabbri navali. Avevano dato il loro sostegno i consiglieri capitolini Alessandro Onorato, Lista Marchini, e Davide Bordoni, Pdl. La sede detiene il primato di 3.200 procedimenti giudiziari svolti in un anno per 300mila abitanti. “La chiusura della sede sarebbe un’enorme perdita per la città”, è la convinzione di tutti i lidensi che si stanno battendo da quasi due anni contro la nuova geografia giudiziaria voluta dall’ex governo tecnico, che prevede la soppressione di 674 uffici giudiziari e il loro accorpamento in circa 200 sedi. 


Nei giorni scorsi si erano attivati anche i consiglieri Pdl della Regione Lazio Luca Gramazio e Giuseppe Emanuele Cangemi. "Il tribunale di Ostia non può chiudere i battenti. Per scongiurare questa possibilità e recependo la preoccupazione dei cittadini di cui il consigliere Cristiano Rasi si è fatto portavoce, abbiamo predisposto una mozione a tutela di questo fondamentale presidio territoriale, allo scopo di evitare la chiusura voluta con il Dl 155 del 7 settembre 2012". E’ quanto dichiarano il capogruppo Pdl della Regione Lazio, Luca Gramazio, e il consigliere Pdl, Giuseppe Emanuele Cangemi. "In questo testo, che regola la "Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero" si prevede la chiusura di questa sezione distaccata del tribunale capitolino, decisione che comporterà la soppressione di quegli uffici che, lo ricordiamo, sono riferimento per i 300mila abitanti di quel versante di Roma, quanto i residenti di Bologna, e il conseguente trasferimento delle procedure in corso. Procedure - continua - che ammontano all'ordine di grandezza di migliaia tra cause e ricorsi al giudice di pace".
 

"Questa scelta, presa nell'ottica della razionalizzazione del sistema e del suo efficientamento, così come nelle more del Dl stesso, di fatto rischia di non ottimizzare affatto il funzionamento della giustizia, anzi: farebbe gravare sugli uffici del tribunale di Roma, che gia' fa riscontrare un forte aumento delle cause pendenti, altre procedure. Per questa ragione, e considerato che non si può privare Ostia di un fondamentale presidio di tutela della legalità, porteremo in aula un documento che impegna il presidente e la giunta regionale a porre in essere ogni azione necessaria a salvaguardare il tribunale di Ostia, evitando così la sua soppressione", conclude.